Le batterie del futuro potrebbero essere costituite da minuscole foreste di colonnine di carbonio. È quanto suggerito dai risultati di un gruppo di fisici della University of California (Usa), pubblicati sul Journal of the Electrochemical Society. Le normali batterie dei cellulari generano corrente attraverso il flusso di ioni di litio tra due terminali. La nuova tecnica sviluppata da Marc Modou e collaboratori sfrutta invece una rete di barrette di carbonio per creare terminali multipli, producendo di fatto centinaia di batterie nello spazio finora occupato da un singolo dispositivo. Uno dei grandi vantaggi di questo metodo è la possibilità di variare con semplicità l’intensità della corrente generata, cambiando il numero di terminali connessi al sistema. Questa caratteristica potrebbe essere molto utile per alimentare i computer, che hanno bisogno di maggiore energia al momento dell’accensione. La svolta del gruppo di Modou è rappresentata dalla scelta di una superficie di silicio sulla quale realizzare la rete di colonnine di carbonio, in modo da sfruttare tutte le tecniche già sviluppate dall’industria informatica per questi scopi. Ma questo materiale è troppo caro per permettere alle nuove batterie di entrare nel mercato in tempi brevi. (s.b.)
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