Una mappa per le strade del futuro

Sulle strade viaggiano le persone sì, ma soprattutto lo sviluppo socioeconomico dei Paesi. Fare nuove strade però non significa solo creare nuovi collegamenti, e dare nuovo slancio all’economia, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ma anche fare i conti con l’ambiente. Dunque, come e dove realizzarle? Per rispondere alla domanda un gruppo di geologi su Nature ha elaborato delle mappe, con l’intento di fornire un punto di partenza per la pianificazione delle nuove vie di collegamento tra villaggi e centri urbani, bilanciando esigenze ambientali e di sviluppo economico. La proposta dei ricercatori, considerando che entro il 2050 sono previsti 25 milioni di km di nuove strade, è tutt’altro che fuori luogo (e tempo).

Gli scienziati, guidati da William Laurence della James Cook University, in Australia, hanno proceduto identificando, per tutti i continenti, le aree dove la costruzione di nuove strade potrebbe dare nuovo impulso all’agricoltura, ma anche quelle importanti da un punto d vista ecologico, che con la nascita di nuovi collegamenti potrebbero essere messe a rischio (vedi le foreste pluviali trovali e subtropicali, o le savane).

Sono così emerse due mappe generali: una che riassume i “valori” ambientali delle varie zone nel mondo (tenendo conto della biodiversità e della vicinanza alle aree protette), l’altra che invece mostra le zone dove la costruzione di nuove strade potrebbe apportare benefici importanti dal punto di vista socioeconomico, soprattutto per l’agricoltura (qui tutte le mappe, globali e per continenti).

Successivamente i ricercatori hanno provato a sovrapporre le due immagini, ottenendone una in cui la preponderanza di verde indica un maggior valore ambientale, mentre quella di rosso un maggior beneficio socioeconomico. Quelle più scure (tendenti al marrone) invece, come spiega anche Wired.com, sono le aree più conflittuali, in cui entrambi i valori (ambientali e socioeconomici) sono molto alti. Quindi se per alcune zone dell’Eurasia, alcune dell’America Latina, il Messico e l’America centrale la nascita di nuove strade apporterebbe notevoli benefici, in zone come la foresta Amazzonica, il sudest asiatico e il Madagascar, per esempio, i costi ambientali derivanti da nuove vie di collegamento sarebbero eccessivamente alti.

Quanto elaborato dai ricercatori non può considerarsi una vera e propria mappa per la pianificazione di nuove strade, mancando dei necessari dati topografici, ma piuttosto un piano generale per lo sviluppo delle nuove infrastrutture, che tenga conto dei benefici economici e dell’impatto sull’ambiente.

Via: Wired.it

Credits immagine: W. Lawrance et al./Global Road Map)

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