Si chiama Atrasentan la molecola che potrebbe migliorare la cura il carcinoma dell’ovaio. A sperimentarla clinicamente per primo sarà l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma che ha intenzione di somministrarla insieme alla chemioterapia standard. Lo ha annunciato il gruppo di ricercatori dell’istituto romano diretto da Pier Giorgio Natali che, grazie al contributo sia dell’Associazione che della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha condotto lo studio per testare in laboratorio l’efficacia della molecola. Il 15 maggio la rivista Cancer Research ne illustrerà i contenuti e i risultati già comunicati su Nature Review Cancer. La somministrazione della nuova molecola è per bocca, la tossicità è bassa e agisce selettivamente sul recettore A dell’endotelina, coinvolto direttamente nella crescita di altre gravi neoplasie. Agire in via preventiva con diagnosi precoci sul tumore dell’ovaio è ancora molto difficile per gli oncologi: gli interventi, infatti, sono per lo più chirurgici con una prognosi di vita limitata a cinque anni per il 30 per cento delle 5000 donne italiane colpite ogni anno. (mo.s.)
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