Più una popolazione è in grado di adattarsi al suo ambiente, più alte saranno le possibilità che questa diverga in una nuova specie. L’idea era quella (famosa) di Charles Darwin, ora ripresa e dimostrata nuovamente da Patrik Nosil, della University British Columbia. L’esperimento, illustrato su Plos One, è stato considerato il primo nel suo genere, anche perché condotto direttamente in natura.
Il lavoro si è basato sull’osservazione degli insetti stecco che popolano un’area arbustiva di Santa Barbara, in California. In questa zona diversi “ecotipi” di insetti (specie o sottospecie che si distinguono dagli altri in base all’ambiente) vivono su differenti tipi di arbusto, e il loro colore dipende dalla pianta che li ospita. Questi animali non possono volare e la loro sopravvivenza, ovvero la probabilità di sfuggire ai predatori, dipende da quanto sono mimetizzati. Per esempio, l’ecotipo che si ciba delle conifere dalle foglie ad ago presenta una linea bianca lungo il corpo verde.
Spostando alcuni insetti dal loro habitat a un altro, Nosil e colleghi hanno trovato che il cambiamento di colore (e quindi di ecotipo), che avviene per adattamento al nuovo ambiente, può dar luogo alla speciazione, ovvero alla comparsa di una specie diversa da quella di origine. Con il tempo, la selezione naturale, che agisce anche su altre caratteristiche che favoriscono l’adattamento dell’insetto alla nuova pianta da colonizzare (per esempio la capacità di rendere innocui alcuni composti chimici tossici prodotti dal vegetale), completa il processo: alla fine, la specie originaria e la nuova non saranno più in grado di dar luogo a prole feconda. “È stato molto eccitante aver potuto riaffermare, con esperimenti condotti in natura e non controllati, la teoria che Darwin postulò 150 anni fa”, ha dichiarato Nosil. (f.c.)
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