Categorie: Ambiente

L’Italia in vetta

Fra poche settimane una spedizione italiana guidata da Agostino Da Polenza e da Paolo Bonasoni dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isac) partirà alla volta dell’Everest per installare a quota 8mila metri una stazione di monitoraggio climatico, collegata a un sensore di temperatura che sarà posizionato proprio sulla cima. La stazione registrerà anche umidità, radiazione solare, pressione atmosferica, direzione e velocità del vento.

Da ieri infatti, con la presentazione ufficiale al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è partito il progetto Share Everest 2008 (Stations at High Altitude for Research on the Environment). La stazione servirà principalmente a monitorare gli effetti del riscaldamento globale negli ecosistemi d’alta quota. Questi ambienti sono considerati dagli scienziati indicatori privilegiati degli effetti dei cambiamenti climatici e della salute del pianeta, essendo proprio le montagne le prime a risentire delle variazioni a livello globale.

Fra il mese di maggio e i primi di giugno verranno installati i ripetitori wireless che supporteranno la trasmissione dei dati e la stazione climatica, e sarà trasportato sulla vetta il sensore termico. Si tratta di un sensore wireless molto sofisticato progettato per essere utilizzato in ambienti estremi con energia minima, mentre la stazione è stata costruita con tecnologie innovative per lavorare alle alte quote. È infatti alimentata con pannelli solari ed è in grado di registrare ed elaborare dati per trasmetterli fino a dieci chilometri di distanza. Le sue componenti inoltre sono smontabili in moduli del peso massimo di 15 chilogrammi, facilmente trasportabili. La spedizione potrà essere seguita in tempo reale sul sito del progetto. (s.s.)

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