Una stella in laboratorio

Un gruppo di fisici della Rice University di Houston, in Texas, è riuscito a riprodurre per la prima volta in laboratorio la cosiddetta pressione di Fermi, il meccanismo che regola forma e dimensione delle stelle di neutroni e delle nane bianche. Questi oggetti celesti sono stelle che hanno quasi esaurito il loro combustibile e la cui materia collassa sotto la forza di gravità fino a raggiungere densità altissime. Ma la pressione di Fermi impedisce loro di collassare ulteriormente. I ricercatori guidati da Randall Hulet (il cui lavoro è stato finanziato dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa) sono riusciti nell’impresa raffreddando degli atomi di litio fino alla temperatura record di un quarto di milionesimo di grado al di sopra dello zero assoluto (- 273 °C). Gli scienziati hanno potuto così fotografare due isotopi di litio stabili riproducendo il meccanismo che stabilizza le nane bianche e le stelle di neutroni. Questi studi potrebbero tra l’altro portare progressi in diversi altri settori, come la costruzione di orologi atomici ancora più precisi di quelli attuali e lo studio della materia allo stato superfluido. Che a sua volta potrebbe gettare luce sul fenomeno della superconduttività, cioè la conduzione di corrente elettrica senza alcuna resistenza. Ma per effettuare esperimenti ancora più raffinati, in assenza della gravità terrestre che ne disturba i risultati, i ricercatori dovranno attendere l’ambiente a microgravità della Stazione spaziale internazionale, la cui costruzione sta procedendo proprio in questi mesi. (a.l.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here