Il satellite della Nasa Kepler ha scoperto l’esistenza di due pianeti poco più piccoli di Saturno che orbitano attorno alla stessa stella madre, denominata Kepler-9. Un’altra osservazione, ancora da verificare, riguarda la possibile presenza di un terzo pianeta di dimensioni simili alla Terra (il raggio sarebbe 1,5 volte quello del nostro pianeta). I dati, pubblicati su ScienceExpress, si riferiscono a un monitoraggio di sette mesi (da maggio 2009 a dicembre 2009) di un’area che si trova a più di 2.000 anni luce di distanza da noi, nella costellazione della Lira.
Per determinare l’esistenza di pianeti in luoghi così remoti, il satellite Kepler è dotato di sistemi di misurazione della luce estremamente precisi, capaci di registrare anche le minime variazioni luminose delle stelle dovute al passaggio di un corpo celeste. Nei sette mesi di osservazione Kepler ha raccolto dati da 156.000 stelle e identificato 5 esopianeti sicuri (Vedi Galileo) e 700 possibili.
Studiando in particolare le oscillazioni luminose della stella Kepler-9, i ricercatori della Nasa sono riusciti a determinare non solo l’esistenza dei due pianeti, ma anche la loro massa e il periodo di rivoluzione. E’ così emerso che i due pianeti, denominati Kepler-9b e Kepler-9c, impiegano 19,2 e 38,9 giorni per completare un giro attorno alla stella, con delle variazioni di 4 e 39 minuti ogni orbita percorsa. Inoltre, dopo aver filtrato le variazioni di intensità luminosa dovute al passaggio dei due pianeti, i ricercatori hanno rilevato una terza oscillazione luminosa della stella. Se venisse confermato che queste misurazioni sono dovute a un pianeta, KOI-377.03 (nome del corpo celeste), questo dovrebbe avere dimensioni paragonabili a quelle della Terra, ma un periodo di rivoluzione di soli 1,59 giorni. Insomma, potrebbe avere dimensioni e massa paragonabili a quelli terrestri, ma sarebbe comunque estremamente diverso dal Pianeta Verde.
L’annuncio della scoperta segue quello dell’identificazione di un altro sistema che conterebbe ben sette pianeti (cinque sicuri, due da verificare) a soli 127 anni luce da noi. La notizia è stata data dall’European Southernn Observatory (Eso) lo scorso 24 agosto. Lo studio, condotto da Christophe Lovis dell’Osservatorio dell’Università di Ginevra (Svizzera) e non ancora pubblicato, è stato presentato alla rivista Astronomy and Astrophysics ed è attualmente consultabile on line.
Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1195778; Eso
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Essendo in procinto di concludere un mio libro dal titolo
'Cosa cerchiamo a Ginevra' uno dei cui capitoli è dedicato alla cosmologia ed un altro a materia, antimateria e onde gravitazionali sono interessato a conoscere tutte le novità in materia. Complimenti per le Vostre notizie che ho letto in questi ultimi giorni
Abbadia San Salvatore (Si) 19/04/2014
ing.Luciano Cosimi