Una tassa sulle sigarette elettroniche? No

Aggiornamento: Alla fine la Commissione Bilancio della Camera ha bocciato l’emendamento che prevedeva l’introduzione dell’accisa per le sigarette elettroniche. Al suo posto arrivano una serie di micro tagli: 15 milioni al fondo calo tasse, riduzioni per alcuni ministeri, e dal 2015, calo dei fondi per l’editoria (17,35 milioni) e per i paesi in via di sviluppo (20 milioni). Resta probabile nei prossimi mesi un intervento del Ministero della Salute per regolamentare il mercato delle e-sig, ma per ora la situazione resta invariata.

Sono ore di fuoco per i tanti “svapatori” incalliti che abitano nel nostro paese. Si è diffusa solo ieri infatti la notizia di una norma per estendere l’accisa sui prodotti da fumo anche alle sigarette elettroniche (con conseguente aumento di prezzo), ma già oggi cominciano ad arrivare le prime smentite. La norma è stata presentata venerdì come emendamento alle misure di copertura del decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione (Pa), ed è oggi al vaglio della commissione Bilancio della Camera. Fonti vicine alla presidenza della commissione riferiscono però che non si tratta di una proposta del governo, e che senza un avallo del Ministero della Salute non ci sarà nessun intervento.

Il decreto, che dovrebbe essere presentato domani al vaglio delle camere, prevede una manovra da 40 miliardi per pagare i debiti accumulati dalla Pa con imprese e aziende private. Una cifra da capogiro, sulla quale gli introiti provenienti dalle sigarette elettroniche (qualche milione di euro) avrebbero un impatto estremamente ridotto. Stando a quanto riferisce l’Ansa comunque, senza una dimostrazione empirica, che dovrebbe arrivare dal Ministero della Salute, che la quantità di nicotina presente nelle sigarette elettroniche sia assimilabile a quella delle sigarette normali, e sul fatto che l’uso della sigaretta elettronica non possa essere terapeutico, la commissione Bilancio non approverà l’emendamento.

È d’altronde difficile pensare che il ministero possa fornire un’indicazione chiara in tempi brevi, perché i dati scientifici sono ancora discordanti. La Commissione Europea sta valutando ad esempio di rendere possibile la vendita solamente nelle farmacie (Vedi Galileo: Sigarette elettroniche: l’Europa pronta a regolare il mercato), ritenendo le e-sig con capacità superiore ai due milligrammi di nicotina dispositivi medici a tutti gli effetti. In Italia è già vietata la vendita ai minori, perché (Vedi Galileo:
Sigarette elettroniche: vietate ai minori) secondo l’Istituto Superiore di Sanità: “le sigarette elettroniche presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non si possono escludere effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età”.

Quale sarà il destino della “tassa a sorpresa” spuntata venerdì lo vedremo quindi solo nei prossimi giorni.

Credits immagine: Jakemaheu/Wikipedia

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