I rilievi eseguiti dalla missione Cassini fanno ipotizzare la presenza di un’atmosfera di vapore acqueo intorno a Enceladus, uno dei satelliti di Saturno. A formare tale atmosfera sarebbero le eruzioni di vulcani di ghiaccio o di geyser presenti sulla superficie. La strumentazione di Cassini è riuscita a calcolare la quantità di acqua che Enceladus disperde: in media 120 chilogrammi il secondo. Secondo Christopher Russell, uno dei ricercatori, la dispersione di acqua della luna è troppo elevata per le modeste dimensioni di Enceladus, quindi è facile ipotizzare che l’acqua sia pompata con una certa frequenza dall’interno del pianeta da geyser o vulcani. Al momento questa è però solo un’ipotesi, visto che ancora nessun vulcano o geyser è stato rilevato sulla superficie di Enceladus. Se tali ipotesi saranno confermate da dati empirici, la luna di Saturno diventerà la prima candidata, fra i pianeti oggi noti, dove è possibile ipotizzare una qualche forma di vita organica. (b.s.)
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