Uno scozzese prima di Pasteur

Il primo a capire l’origine batterica delle infezioni non fu Pasteur, ma un medico scozzese, John Goodsir, ben venti anni prima dello scienziato francese. Ad affermarlo è Milton Wainwright, biologo dell’Università di Sheffield, mostrando che nel 1842 Goodsir associò l’infezione allo stomaco di un ragazzo a un batterio da lui nominato Sarcina goodsir, ora noto come S.ventriculi. Non solo. Lo scienziato scozzese guarì il paziente utilizzando l’azione antisettica dell’acido carbolico (fenolo) e dell’iposolfito di sodio. I risultati della cura furono pubblicati sul Edinburgh Medical and Surgical Journal. In realtà già dall’antichità alcune malattie erano state spiegate in termini di germi, ma secondo Wainwright “il merito fu lasciato a Pasteur, perché oltre a essere un brillante scienziato seppe meglio divulgare le proprie scoperte”. Dall’Institut Pasteur di Parigi tengono però a sottolineare che: “Nessuno dice che Louis Pasteur sia stato il primo o l’unico a pensare ai batteri come origine di infezioni, ma è stato il primo a fornire prove scientifiche sull’argomento, a ideare un modo per prevenire le infezioni e a diffondere i suoi risultati”. Michael Worboys, storico dell’Università di Manchester ha comunque ricordato le vie tortuose e imprevedibili della fama scientifica: “Quale personaggio verrà celebrato è spesso dovuto al caso. La scienza è un esercito di incertezze, non una serie di ‘eureka!’. Cosa è realmente importante è il confronto tra diverse posizioni dell’epoca, non chi, con il senno di poi, ha avuto ragione”. (si.t.)

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