Sindrome dei Balcani, via libera ai risarcimenti

Sono oltre 1900 i militari di ritorno da operazioni militari che hanno scoperto di essere ammalati. Secondo il Gruppo operativo interforze (Goi) della sanità militare, altri tre solo nel giro degli ultimi dieci giorni. Ora per queste sospette vittime dell’uranio impoverito sarà possibile accedere ai fondi per il risarcimento, proprio come avviene per le vittime del terrorismo. È quanto deciso, dopo più di un anno di lavoro, in Commissione monocamerale d’inchiesta sull’uranio impoverito. Tranne tre astenuti, tutti sono stati concordi: pur non essendo provato il nesso di causalità rispetto alla patologia, i militari colpiti da malattie probabilmente collegate al lavoro possono richiedere un indennizzo. Istituita nell’ottobre 2006 per fare luce sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccate munizioni belliche, la Commissione ha presentato la sua relazione finale martedì scorso.

Oltre alla sostituzione del “nesso di causalità” con quello di “probabilità” come requisito per accedere a un risarcimento, gli altri emendamenti del documento raccomandano l’adozione di adeguate forme di prevenzione a favore del personale militare e civile operante nei teatri bellici all’estero. Perché, anche se non è stato ancora scientificamente provato il rapporto di causa ed effetto tra l’esposizione all’uranio impoverito e le patologie, “è già chiaro che la prevenzione, precauzione e la cura sono assolutamente non rinviabili”, ha detto Lidia Menapace del Prc, presidente della Commissione. Restano però ancora dei dubbi da chiarire, rinviati ormai alla prossima legislatura. Nel documento approvato si legge, infatti, che i dati statistici epidemiologici forniti dal Ministero della Difesa sono altamente approssimativi, come confermato dallo stesso ministro Arturo Parisi, che in audizione aveva fatto notare la necessità di una comparazione statistica dei dati. (r.p.)

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