I vaccini aggiornati potrebbero funzionare anche contro la variante Pirola

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(Foto: Towfiqu barbhuiya su Unsplash)

I nuovi vaccini anti Covid-19 funzionano. Ad affermarlo sono state le due aziende farmaceutiche Moderna e Pfizer, secondo cui appunto i loro vaccini aggiornati sono capaci di generare forti risposte immunitarie anche contro la sottovariante BA.2.86, soprannominata Pirola. Questa variante, infatti, presenta un numero considerevole di mutazioni sulla proteina spike e, per questo motivo, ha suscitato non poche preoccupazioni da parte della comunità scientifica, a tal punto da finire sotto stretta sorveglianza da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).


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Il vaccino di Moderna

Secondo i dati degli studi clinici derivanti dal suo test di ricerca, non ancora sottoposti a revisione, Moderna ha confermato l’efficacia del suo vaccino aggiornato. In particolare, è stato in grado di generare un aumento da 8,7 a 11 volte degli anticorpi neutralizzanti contro le varianti circolanti, compresa la BA.2.86 (Pirola) e la EG.5 (Eris). Come si legge in una nota, Moderna ha condiviso questi risultati con le autorità di regolamentazione, la statunitense Food and Drug Administration (Fda), ed è pronta a fornire il vaccino aggiornato una volta ottenuta l’approvazione normativa.

“Questi risultati dimostrano che il nostro vaccino aggiornato contro il Covid-19 genera una forte risposta immunitaria umana contro la variante BA.2.86 altamente mutata”, commenta Stephen Hoge, presidente di Moderna. “Presi insieme ai nostri risultati precedentemente comunicati che mostrano una risposta altrettanto efficace contro le varianti EG.5 e FL.1.5.1, questi dati confermano che il nostro vaccino aggiornato contro il Covid-19 continuerà a essere un importante strumento di protezione mentre ci avviciniamo alla stagione vaccinale autunnale”.

Il vaccino di Pfizer

Nel frattempo, come racconta la NbcNews, anche Pfizer ha diffuso i suoi ultimi risultati, affermando che il suo vaccino aggiornato ha suscitato una forte risposta anticorpale contro una serie di varianti, compresa la nuova BA.2.86. In questo caso, i dati arrivano da uno studio preclinico, ossia condotto su modelli animali.

La variante Pirola

Ricordiamo che le autorità sanitarie pubbliche stanno monitorando attentamente la variante BA.2.86, ceppo con oltre 30 mutazioni rispetto alle precedenti varianti Omicron, con alcuni governi che stanno accelerando le campagne vaccinali a causa del suo potenziale di superare l’immunità protettiva generata da una precedente vaccinazione o infezione da Covid-19. L’emergenza Pirola, oltre alla crescente prevalenza delle varianti EG.5 e FL1.5.1, sottolinea quindi la necessità di un vaccino aggiornato, che può aiutare a ridurre le malattie gravi e i ricoveri ospedalieri causati dagli attuali ceppi circolanti.

Sebbene sia importante monitorare la variante, ricordiamo che diversi esperti suggeriscono che Pirola sia meno contagiosa delle altre in circolazione. È improbabile, come sottolinea Reuters, che possa causare un’altra ondata di malattie gravi e decessi.

Via: Wired.it

Credits immagine: Towfiqu barbhuiya su Unsplash