Vaccino unisex contro l’Hpv

Nella lotta al papilloma virus (Hpv), una delle principali cause del carcinoma del collo dell’utero, è utile vaccinare anche i giovani maschi? Da quando sono iniziate le campagne di vaccinazione nelle pre-adolescenti, spesso gratuite, nei paesi industrializzati questa è una domanda che medici ed esperti di sanità si fanno. Tutto si gioca sul rapporto costo-beneficio: vaccinando le giovani si ottiene un risparmio sui costi per il trattamento dei condilomi e del tumore al collo dell’utero, ma cosa di ottiene se si immunizzano anche i ragazzi? Di proteggere di più anche le donne, visto che il virus si trasmette anche per via sessuale, di diminuire il rischio degli altri tumori causati da Hpv (al cavo orale, alla faringe, al pene, all’ano), e infine, con buone probabilità, di prevenire una possibile causa di sterilità maschile.

Tutte buone ragioni, come affermano in una lettera al British Medical Journal Carlo Foresta e il suo gruppo di ricerca del dipartimento di Istologia, Microbiologia e biotecnologie Mediche dell’Università di Padova, in risposta ad altri interventi che invece andavano nella direzione opposta. L’Hpv, infatti, potrebbe essere responsabile anche dell’infertilità maschile e della scarsa motilità degli spermatozoi (astenozoospermia).

L’ipotesi si è fatta strada quando il gruppo di Padova ha individuato la presenza di Hpv nel liquido seminale. “Volevamo capire quanto fosse alta la percentuale di giovani uomini affetti dal virus”, spiega Foresta. “Per questo abbiamo effettuato delle analisi su campioni di sperma di alcuni diciottenni, scoprendo che ben il 20 per cento  di quelli che avevano avuto rapporti sessuali non protetti era infettato da Hpv”. Grazie a indagini bio-molecolari approfondite i ricercatori hanno scoperto che il 25-30 per cento dei ragazzi contagiati presentava Hpv proprio all’interno spermatozoi. Inoltre,  l’analisi del liquido seminale ha rivelato che gli spermatozoi  dei giovani positivi ad Hpv erano caratterizzati da astenozoospermia, una delle cause di sterilità maschile. I risultati di questo studio, pubblicati nel 2008 sulle pagine della rivista Fertility and Sterility, sono stati in parte confermati da indagini più recenti che hanno evidenziato la presenza di Hpv in sei dei cento campioni di seme crioconservati, donati da uomini con cancro ai testicoli o sterili. 

“Anche i ragazzi, come avviene per le giovani donne, dovrebbero divenire oggetto di vaccinazione in  modo da salvaguardare la loro salute e quella degli altri”, conclude Foresta. “L’importante, dunque, non è solo capire chi colpisce il virus e che cosa provoca, ma anche far si che venga ridotto il prezzo del vaccino in modo da diffonderlo a tutti”.(s.l.)

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