Vademecum per l’influenza che verrà

L’inverno è quasi alle porte e quindi, aimè, si torna a parlare di influenza. Secondo gli esperti, quest’anno saranno circa quattro milioni gli italiani bloccati a letto dai tre virus di stagionali: A/H1N1/California, A/H3N2/Texas e B/Massachussetts, ceppi non particolarmente aggressivi, che raggiungeranno il picco di diffusione nei mesi più freddi, tra novembre e marzo. Le previsioni però parlano anche di altre sei milioni di persone che dovrebbero ammalarsi di sindromi para-influenzali, patologie causate da circa 200 diversi tipi di virus, che presentano sintomi simili all’influenza, ma ricorrono durante tutti i mesi dell’anno. Come riconoscerle?

“Tecnicamente si può parlare di vera influenza solamente quando ci sono tre condizioni presenti contemporaneamente: febbre elevata, superiore ai 38 gradi, ad insorgenza brusca; sintomi sistemici come i dolori muscolari/articolari; sintomi respiratori come la tosse, il naso che cola, la congestione/secrezione nasale e mal di gola. In tutti gli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi para influenzali”, ha spiegato Fabbrizio Pregliasco, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano intervenuto durante un incontro sul tema organizzato da Assosalute.

Per curare i sintomi della malattia esistono farmaci da banco (come aspirina o paracetamolo), sciroppi per la tosse, mucolitici, decongestionanti. “È inoltre importante concedersi qualche giorno di riposo – ha ricordato Pregliasco – e se poi le cose non migliorano dopo 3-4 giorni, allora è bene certamente consultare il proprio medico, soprattutto se dopo un’apparente guarigione (fine della malattia virale) si evidenzia un ritorno della febbre e l’aggiunta di altri sintomi tra cui catarro (segno di sovra infezione batterica)”.

Come sempre però, l’arma migliore resta la prevenzione, e se per i soggetti a rischio (anziani, bambini, persone che soffrono di altre patologie), è importante ricorrere ad antivirali e vaccini (da assumere dopo aver consultato il proprio medico), come si prepara invece il resto d’Italia ad affrontare l’influenza? Ce lo dice una recente indagine di Assosalute, secondo cui il 50% degli italiani fa attenzione all’abbigliamento, vestendosi “a cipolla”; il 31,3% punta invece sull’alimentazione, scegliendo cibi con un maggiore apporto di vitamine; il 25% fa scorte di farmaci da banco; il 2,6 tonifica il proprio corpo con lo sport; il 12% assume il vaccino antiinfluenzale.

Per essere certi di affrontare al meglio la prossima epidemia di influenza, esistono infine una serie di accorgimenti raccomandati dal ministero della Salute, che possono aiutare a minimizzare il rischio di contrarre e trasmettere il virus:

– Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici);
– Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani);
– Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale;
– Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).

Via: Wired.it

Credits immagine: William Brawley/Flickr CC

 

1 commento

  1. Età 76 vita abbastanza sedentaria , dieta mediterranea con apporto di vegetali : aglio cipolla cavolo cicoria prugne cotte etc.
    Sono molti anni che uso la vaccinazione e non ho più avuto forme influenzali , inoltre anche il comune raffreddore sembra avermi risparmiato.2510

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