Vince il monitor pieghevole

Più di 900 scienziati, 230 progetti presentati, otto finalisti, due vincitori. Sono i numeri del Premio Cartesio, il riconoscimento più importante che l’Unione Europea dedica al mondo della ricerca, che è stato assegnato il 20 novembre scorso all’Accademia dei Lincei a Roma. A Richard Friend dell’Università di Cambridge, coordinatore di una rete di sei laboratori, è andato il primo premio pari a 700.000 euro mentre Veronique Dehant dell’Osservatorio Reale del Belgio, a capo di un gruppo di 15 istituzioni, si è aggiudicata i 300.000 euro del secondo. “In entrambi i casi si è voluto premiare sia la transnazionalità dei gruppi sia il loro aver raggiunto già dei risultati spendibili”, ha affermato Philippe Busquin, commissario europeo per la ricerca. Vincitore è risultato quindi lo studio dal titolo “Diodi luminosi per display realizzati con polimeri”. A ricevere il premio il gruppo di ricerca di Cambridge che scoprì, già nel 1989, l’emissione di luce di particolari materiali plastici e che nel tempo si è ampliato coinvolgendo altri team, istituzioni e aziende nella produzione dei Pledd, i display che utilizzano apunto questi diodi. Le applicazioni sono molteplici, praticamente tutte quelle per cui sono utilizzati oggi i Led (display a cristalli liquidi): la Philips li ha già incorporati in un modello di rasoio, in futuro si potranno poi realizzare schermi pieghevoli e carte da parati luminescenti.Al secondo posto si è piazzata invece la creazione di un modello di Terra elastica (Nutation), una soluzione per superare le difficoltà generate dalle variazioni nella rotazione dell’asse terrestre, che migliora la precisione dei sistemi di posizionamento e di navigazione da due metri sino a due-tre centimetri. Un sistema che già nel 2000 è stato adottato dall’Unione Astronomica Internazionale e nel luglio scorso anche dall’Associazione internazionale di Geofisica. Il nuovo modello avrà applicazioni concrete importanti per i sistemi satellitari internazionali ed europei, come Galileo. Contribuirà a migliorare l’efficienza dei viaggi, della sicurezza personale, oltre ad accrescere l’affidabilità delle misurazioni geofisiche. Ma la giornata dei Lincei è stata anche l’occasione per parlare di mobilità e di ricerca. “Promuovere le carriere transnazionali nel campo della Ricerca e Sviluppo è essenziale per poter raggiungere il 3 per cento di prodotto interno lordo da dedicare alla ricerca entro il 2010”, ha affermato Raffaele Liberati direttore del “Human factor, mobility and Marie Curie Actions”. Ma per raggiungere gli obiettivi che l’Unione Europea ha annunciato serve non solo mobilità ma anche nuove leve: la Commissione stima che per il 2010 nei laboratori debbano confluire 700.000 nuovi ricercatori. Come fare quindi a garantire questo afflusso? Migliorare le condizioni economiche dell’offerta è, senza dubbio, la prima risposta. Ma anche, come hanno sottolineato molti dei ricercatori presenti in sala, favorire l’arrivo di giovani da paesi extra-europei. Anche sotto questo aspetto infatti la differenza fra Europa e Stati Uniti è notevole. Ottenere un permesso di soggiorno nel Vecchio Continente è infatti molto difficile, anche se lo si richiede per motivi di ricerca. Solo Francia e Gran Bretagna hanno istituito una trafila apposita, mentre in Olanda il Parlamento sta legiferando in materia. In tutti gli altri paesi i ricercatori si devono scontrare con mille difficoltà. Non ultima quella del riconoscimento delle qualifiche e dei titoli di studio. Una parziale risposta a questi problemi, o quanto meno alla mancanza di informazioni viene dal portale sulla mobilità dei ricercatori dell’Unione Europea presentato in anteprima durante la mattinata di lavori. Il sito Internet offrirà informazioni generali sui programmi di ricerca e borse di studio, offerte di lavoro, informazioni legali e amministrative utili quando ci si muove da un paese all’altro per i ricercatori così come per le loro famiglie. Per ora è disponibile una versione iniziale, ma dal marzo 2004 il portale funzionerà a pieno regime.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here