Ecolocalizzazione, pipistrelli campioni di caccia notturna

Oltre ad essere dei veri acrobati per la notevole varietà delle tecniche di atterraggio che mettono in atto, i pipistrelli sono anche abilissimi piloti, soprattutto di notte, quando si apre la caccia agli insetti. Lo ha documentato Nadav Bar del Norwegian University of Science and Technology’s Department of Chemical Engineering, che ha analizzato le caratteristiche del volo dei pipistrelli, un volo assistito dall’ecolocalizzazione.  Lo studio è su Plos Biology.

Volare al buio con l’ecolocalizzazione

Ogni notte i pipistrelli volano per circa 600/700 chilometri, catturando insetti ad una velocità di circa 40 metri/s. Il senso scelto dal pipistrello per orientarsi e scovare le sue prede è l’udito, utilizzando l’ecolocalizzazione, un sofisticato sistema che si basa fondamentalmente sulla emissione di ultrasuoni. In pratica il pipistrello emette ultrasuoni, tramite la laringe, con frequenze molto alte che raggiungono i 20-100 kilohertz (una frequenza troppo acuta perchè l’orecchio umano possa percepirla); quando gli ultrasuoni emessi raggiungono un insetto o un ostacolo rimbalzano con un fenomeno di riflessione, producendo un eco di ritorno. Le onde sonore così prodotte vengono percepite dal pipistrello tramite le orecchie e l’animale riceve così tutte le informazioni utili sulla natura dell’oggetto colpito, sulla posizione e sui suoi movimenti.

“L’ecolocalizzazione usata dai pipistrelli è un po’ come l’uso del flash in una stanza buia. Il flash colpisce i vari oggetti nella stanza che si accendono e si riflettono verso l’occhio dell’osservatore. Il pipistrello utilizza il suono nello stesso modo per avere una panoramica del contesto, anche se le fonti di errore sono molto maggiori quando si utilizza il suono”.

Filtrare i rumori ambientali

pipistrelli volano raramente durante il giorno, usando principalmente la loro vista per orientarsi. I voli notturni sono invece più complessi: i pipistrelli salgono e si scendono in picchiata continuamente, lungo traiettorie circolari, con movimenti ampi per darsi la giusta spinta. I voli notturni sono anche più difficili: rumori come quelli della pioggia, del vento e della neve, o dei movimenti stessi di altri pipistrelli disturbano i segnali di eco, rendendo più difficile per l’animale la mappatura dell’ambiente circostante. Ma nonostante tutto questo, i pipistrelli riescono a filtrare i rumori e a catturare le prede. “I pipistrelli sono in grado di filtrare il rumore dell’ambiente che li circonda con filtro ‘low-pass'”,  spiega Bar: “Suoni inutili vengono cancellati, il che rende le condizioni più trasparenti.

Improvvise inversioni di rotta

Il pipistrello ha anche un sistema senso-motorio altamente sviluppato, che controlla i movimenti del mammifero. Queste caratteristiche permettono al pipistrello di muoversi rapidamente e con incredibile precisione”. Infatti i pipistrelli prestano molta attenzione ai loro movimenti e sono sempre pronti a cambiare rapidamente direzione per evitare un pericolo o un ostacolo, avendo la spiccata abilità di saper misurare con quale velocità di volo si devono avvicinare alle loro prede.

Riferimenti: Plos Biology DOI: 10.1371/journal.pbio.1002046


Credits immagine: Manuel/Flickr CC

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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  • Io e mia figlia abbiamo installato una bat box e siamo finalmente riusciti ad attirare una famigliola di pipistrelli; questo fa parte di un progetto che mia figlia porta avanti da tempo: attirare il maggior numero possibili di animaletti vari, insetti, uccelli. Abbiamo un piccolo appezzamento di terreno ed abbiamo bandito prodotti chimici di sintesi sostituendoli con rimedi naturali: sembra proprio che i piccoli amici gradiscano.
    Ma tornando ai pipistrelli, la gioia è durata poco: abbiamo installato una cassettina per raccogliere le deiezioni e questo deve averli disturbati al punto che hanno abbandonato il nido.
    Le motivazioni potrebbero essere dovute al fatto che abbiamo fatto un po' di rumore usando il trapano con percussione per montare i sostegni, oppure al fatto che la cassettina di raccolta è troppo vicina alla base della bat box(circa 25 cm) e crea problemi di “atterraggio”.
    Avremmo pensato di abbassare la stessa di ulteriori 25/30 cm per agevolarli e vedere se ritornano.
    La bat box è posizionata sotto un'ala del tetto a tre metri d'altezza.
    Ringrazio per la sua attenzione e porgo distinti saluti.
    Luciano Romagnano

    • Caro Luciano, non siamo scienziati o esperti del settore ma ci sembra altamente probabile che il rumore del trapano li abbia disturbati. Farei lo stesso anch'io, se potessi, in occasione di lavori stradali o ristrutturazioni vicino casa... E forse anche la applicazione della cassetta, che comunque potrebbe favorire l'accesso al "nido" da parte di malintezionati, tipo gatti, può averli preoccupati...
      LESS IS MORE...

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