Wi-Fi sotto inchiesta

    Durerà due anni uno studio commissionato dall’Agenzia per la protezione della salute (Hpa) britannica sui rischi delle reti wireless. Rischi che al momento sono solo potenziali. Spiega Pat Troop, direttore dell’Hpa: “Non ci sono prove scientifiche che dimostrano come il Wi-Fi e le reti wireless rappresentino un rischio per la salute. I loro segnali sono infatti molto bassi, intorno allo 0,1 watt, provenienti sia dal computer che dai router. Rientrano quindi nelle linee guida dell’International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection”.

    L’annuncio dello studio arriva dopo l’allarme lanciato da Philip Parkin, segretario generale della Professional Association of Teachers che lo scorso mese aveva invocato la chiusura di tutte le reti senza fili delle scuole finché uno studio scientifico non avesse fatto chiarezza sui loro effetti.

    In particolare l’attenzione di Parkin era rivolta ai cosiddetti effetti non termici della radiofrequenza. Se infatti è piuttosto evidente che un segnale così debole come quello del Wi-Fi non possa surriscaldare i tessuti umani, bisogna investigare sulle onde radio come possibili fautrici di cambiamenti delle funzioni biologiche.

    “Così come stanno le cose, però, non c’è alcuna ragione per cui le scuole debbano smettere di usare le reti Wi-Fi”, ha dichiarato Troop: “D’altra parte, però, non esiste una ricerca che abbia analizzato nel lungo periodo gli effetti di questa tecnologia sull’organismo umano. Abbiamo motivo di credere che uno studio simile possa solo rassicurare l’opinione pubblica”. (f.f.)

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