Categorie: Vita

Zo’è fuori dall’isolamento

Un nuovo video realizzato da Survival International ci porta a conoscere gli Zo’è, una piccola tribù isolata che vive nella foresta amazzonica del Nord del Brasile. Il primo contatto con il mondo esterno lo ebbero nel 1987, quando i missionari fondamentalisti della New Tribe Mission costruirono una base nelle loro terre e gli Zo’è cominciarono a morire di malattie verso cui non avevano difese immunitarie. Ora questa popolazione si sta lentamente riprendendo. 

Il governo brasiliano ha riconosciuto ufficialmente il loro territorio e ha introdotto misure straordinarie per proteggerli: solo poche persone hanno il permesso di oltrepassare i loro confini, per limitare il rischio di trasmissione di malattie potenzialmente fatali, come l’influenza e il morbillo. E il Funai, il dipartimento del governo brasiliano per gli affari indigeni, ha allestito un campo base dotato di un mini ospedale per curare gli ammalati senza doverli trasferire in città. Tutto questo ha reso gli Zo’è la tribù più isolata tra quelle già contattate del Brasile. 

Da qui l’accusa che spesso viene rivolta al Funai di volerli mantenere in una sorta di “campana di vetro”. Resta il fatto, però, sostiene Survival, che questa politica ha salvato le loro vite. Ora la popolazione degli Zo’è é stabile, conta circa 250 persone, le comunità sono in buona salute e stanno ricominciando a crescere. Non solo. Sono sempre più desiderosi di conoscere il mondo esterno. Nel febbraio 2011 un gruppo di Zo’è si è spinto per la prima volta fino alla capitale Brasilia per chiedere un progetto di formazione per operatori sanitari propri e un programma che li coinvolga nella protezione della loro terra, minacciata, come nel caso degli indiani incontattati (vedi Galileo), dai cacciatori, dai raccoglitori e dai cercatori d’oro.

Credit immagine e video: Survival

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005, è laureata in Sociologia e ha un master in "Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali" conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo dal 2001, dove si occupa di ambiente, energia, diritti umani e questioni di rilevanza etica e sociale. Per Sapere, bimestrale di scienza, si occupa dell'editing e della ricerca iconografica. Nel corso negli anni ha svolto vari corsi di formazione e stage nell'ambito della comunicazione (Internazionale, Associated Press, ufficio stampa della Sapienza di Roma, Wwf Italia). Ha scritto per diverse testate tra cui L'espresso, Le Scienze, Mente&Cervello, Repubblica.it, La Macchina del Tempo, Ricerca e Futuro (Cnr), Campus Web, Liberazione, Il Mattino di Padova. Dal 2007 al 2009 ha curato l'agenda degli appuntamenti per il settimanale Vita non Profit.

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