Non solo lo sbadiglio, anche la pigrizia è contagiosa

pigrizia
(Foto via Pixabay)

Non solo lo sbadiglio, anche la pigrizia è contagiosa. Così come la prudenza e l’impazienza. Altro che radicati tratti della nostra personalità. Quando osserviamo queste attitudini in altri prima di compiere delle scelte, infatti, tendiamo a seguire gli stessi passi di chi ci ha preceduto. Per di più inconsciamente. Questo è, almeno, ciò che sembra suggerire uno studio pubblicato su Plos Computational Biology. Un’analisi condotta da Jean Daunizeau e Marie Devaine, due ricercatori dell’istituto nazionale di salute e ricerca medica di Parigi (Inserm), che hanno deciso di sfruttare la modellazione matematica e la psicologia cognitiva per esplorare le leggi alla base di questa attitudine all’allineamento.

Gli studiosi hanno chiesto a 56 persone di prendere una carrellata di decisioni – che implicano una serie di rischi, ritardi e sforzi – in due momenti distinti: sia prima e sia dopo aver osservato le scelte fatte da un altro partecipante allo studio in realtà fittizio (si trattava di algoritmi d’intelligenza artificiale) la cui prudenza, pazienza e pigrizia sono state ben calibrate dai ricercatori.

Analizzando i risultati, gli scienziati hanno osservato che le risposte date dagli esseri umani hanno seguito le logiche del cosiddetto “falso consenso”, cioè la propensione a credere che gli altri la pensino come noi, anche quando non è così; e della “influenza sociale”, il fenomeno per cui tendiamo ad avere giudizi, opinioni e atteggiamenti analoghi a quelli di chi ci circonda. “Abbiamo dimostrato che l’attitudine delle persone nei confronti di sforzi, ritardi e rischi tende verso quella degli altri”, scrivono gli autori del report. I partecipanti allo studio son sembrati abbastanza inconsapevoli dei pregiudizi alle basi delle loro decisioni. Non solo, l’influenza sociale è risultata, in parte, determinata dal falso consenso: siamo portati a comportarci in maniera simile agli altri perché proiettiamo su di loro il nostro modo di pensare.

Un esito che rimarca ed estende quelli ottenuti da altri lavori fatti sui risvolti che il “contagio sociale” ha sulle nostre valutazioni. Ma la dimostrazione matematica condotta dai ricercatori dimostra che entrambi i pregiudizi, e la correlazione tra loro, sono caratteristici di un meccanismo che ci fa imparare dalle attitudini non proprio manifeste degli altri. “Anche se sono necessari altri lavori per stabilire questo effetto ed esplorare la sua rilevanza pratica, il nostro risultato è senza precedenti”, concludono gli studiosi. Rimane, per esempio, da capire se il “contagio della pigrizia” sia solo un effetto a breve termine o se abbia anche delle conseguenze più profonde e durature sul carattere. E come questo meccanismo funzioni nelle persone che soffrono di autismo o di schizofrenia. Gli scienziati sono già al lavoro.

Riferimenti: Plos Computational Biology

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