L’invasione degli ultra-topi

Ratti, sorci, topi: sono milioni e popolano il sottosuolo delle grandi città. Ma non solo: la nuova generazione è infatti in grado di resistere ai veleni più sofisticati. A lanciare l’allarme è il biologo Robert Smith dell’Università di Leicester in Gran Bretagna. Il suo studio si basa sull’analisi della quantità di veleno contenuta nei corpi dei ratti in circolazione, e mostra che i topi moderni sono in grado di assorbire il quintuplo di sostanze tossiche rispetto a vent’anni fa. Come afferma lo stesso Smith: “Sono veri e propri pacchetti di veleno con una coda e quattro zampe”. I più recenti pesticidi per combattere il proliferare sotterraneo dei ratti sono chiamati emorragici: quando vengono assunti, infatti, liberano lentamente nell’organismo sostanze anticoagulanti che provocano forti emorragie interne. Eppure, nonostante la maggiore tossicità e durata del veleno, questo viene assorbito dai nuovi “super-topi” senza particolari conseguenze. Altra sorte tocca invece a chi di ratti si nutre: predatori come volpi, falchi e gufi vengono infatti avvelenati indirettamente. Ma alla minaccia per l’equilibrio delle specie, se ne unisce un’altra, forse più inquietante: come fermare i nuovi, numerosissimi, super-ratti? (g.d.m.)

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