2008, anno biotech

Ci interessano di più le biotecnologie, in particolare quelle che promettono una ricaduta pratica sulla nostra salute, per lontana che sia. Questo, almeno, è quello che emerge dai risultati del sondaggio “Vota la scoperta dell’anno”, lanciato da Galileo lo scorso 19 dicembre. Tra le dieci ricerche scelte dalla rivista statunitense Science, “La riprogrammazione cellulare” e “Cancro, il catalogo dei geni sempre più completo” vincono, rispettivamente, le medaglie d’oro (32,3% dei voti) e d’argento (18,4%).

Nel primo caso si tratta della possibilità di indurre le cellule adulte a ritornare a uno stato indifferenziato, simile a quello delle staminali embrionali (totipotenti) o adulte (pluripotenti). Viene prospettata da alcuni come una possibile futura alternativa al ricorso alle cellule embrionali per la ricerca (vedi Galileo), ma le reali potenzialità sono ancora da indagare.

Il secondo posto, invece, se lo sono aggiudicato le ricerche sulle modificazioni del genoma alla base dello sviluppo dei tumori. L’obiettivo è quello di individuare mutazioni specifiche legate ai vari tipi di cancro. Il primo sequenziamento completo del Dna di una persona malata di leucemia mieloide acuta (Aml) è stato ottenuto lo scorso novembre (vedi Galileo).

Altri temi che destano particolare interesse sono quelli dell’energia. Tra le scoperte più votate (dal 16,1% dei lettori) vi è infatti quella che promette un approccio rivoluzionario per ottenere energia pulita separando idrogeno e ossigeno dall’acqua in modo estremamente efficiente. La tecnica, messa a punto presso il Massachusetts institute of technology (Mit), permetterebbe di immagazzinare energia solare anche quando la radiazione è minima (Vedi Galileo). (t.m.)

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