Ecco il genoma dei grandi felini

Un team internazionale ha sequenziato per la prima volta l’intero genoma di una tigre siberiana (Panthera tigris altaica) e lo ha confrontato con quello di altri grossi felini del genere Pantera, scoprendo che la diversità genetica che li caratterizza è molto simile a quella umana. 

L’esistenza di diverse “tipologie” di uno stesso organismo aumenta le possibilità di adattamento e quindi di sopravvivenza della specie nel caso di cambiamenti dell’habitat o particolari eventi. Fatta eccezione per il leopardo delle nevi, quella dei grandi felini è molto elevata.

Gli autori dello studio, pubblicato su Nature Communications, hanno ricostruito l’intero genoma della tigre siberiana grazie al software Soapdenovo, scoprendo che è simile per il 95% a quello del gatto domestico. Grazie a tecnologie di sequenziamento di ultima generazione, hanno poi allineato il genoma con quello di una tigre bianca del Bengala, di un leone africano, di un leone bianco e di un leopardo delle nevi, scoprendo che molti aminoacidi specifici del genere Pantera hanno subito nelle varie specie delle importanti modifiche, che intervengono sulle vie metaboliche.

Il genoma della tigre siberiana infatti, con più di 20.000 geni codificanti proteine e quasi 3.000 RNA non codificanti, è arricchito dal punto di vista delle caratteristiche olfattive, visive e del trasporto di aminoacidi, e in più presenta geni strettamente correlati alla funzionalità del metabolismo e alla forza muscolare. Tutti questi segnali, secondo i ricercatori, sono associati alla dieta carnivora dei felini e alle loro abitudini predatorie.

Il team ha anche scoperto che i due siti EGLN1 ed EPAS1 sono fattori chiave per mediare l’adattamento di un organismo alle altitudini elevate,come nel caso del leopardo delle nevi,  che grazie a modifiche aminoacidiche ha potuto ricavarsi una nicchia ecologica ad alta quota. Un’altra variante scoperta riguarda invece il gene TYR presente nei leoni bianchi (lo stesso associato al pelo bianco del gatto domestico e a una forma di albinismo negli esseri umani).

Purtroppo la maggior parte dei grandi felini sono in pericolo a causa della caccia di frodo, della progressiva distruzione dei loro habitat e della conseguente difficoltà nel reperire cibo. E la tigre, il più grande felino del pianeta, è una specie bandiera di questa precaria condizione. Comprenderne la diversità genetica, le caratteristiche e la demografia sarà molto più facile ora che ne conosciamo l’intero genoma. In futuro i risultati di questo studio potrebbero infatti essere di grande aiuto nei piani di conservazione e negli studi di genetica delle popolazioni.

Credits immagine: ucumari/Flickr

Riferimenti: Nature Communicatons doi:10.1038/ncomms3433

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