2014, la scienza che verrà

Il 2013 è stato un anno importante per la scienza (vedi Galileo: Il 2013 nello Spazio; Science, le migliori scoperte del 2013 e Gli scienziati più importanti del 2013, secondo Nature), ma il 2014 già si prospetta ancora più grandioso. Ecco perché, secondo il NewScientist, che ha raccolto le dieci idee che potrebbero fare la differenza nel mondo della scienza in quest’anno appena iniziato.

Il 2013 si è concluso con la delusione per la scomparsa della cometa Ison, inghiottita dal Sole prima di poter solcare i nostri cieli, ma anche il 2014 sarà un anno interessante per le comete: è previsto per il 20 gennaio il risveglio della sonda Rosetta dell’Esa, destinata a studiare e ad atterrare per la prima volta nella storia su una cometa, la Churyumov-Gerasimenko, che sta inseguendo da quasi 10 anni (vedi Galileo: Il risveglio di Rosetta).

Quello appena concluso, però, è stato anche l’anno dell’esplorazione ‘robotizzata’ di Marte, grazie a Curiosity e all’enorme mole di dati e informazioni che il rover ci ha trasmesso. Ma a quando l’esplorazione umana del pianeta rosso? La data potrebbe non essere così lontana, e la Nasa sta già facendo i primi preparativi. A settembre infatti l’agenzia spaziale effettuerà i primi test attorno alla Terra della sua capsula Orion, progettata per trasportare esseri umani per missioni a lungo termine. La Nasa spera di poterla utilizzare per una missione sulla Luna già nel 2021, e ipotizza un viaggio su Marte per il 2030.

Anche le aziende private stanno cominciando a includere il pianeta rosso tra i loro obiettivi: la SpaceX prevede di lanciare nel 2014 il suo Falcon Heavy, in grado di trasportare oltre 13mila kg dalla Terra al pianeta rosso (non abbastanza per portare con un viaggio solo esseri umani ed equipaggiamento, ma utile per trasportare rifornimenti su Marte prima dell’effettivo arrivo dell’equipaggio).

E da Marte a un altro luogo fino a poco tempo fa inesplorato, questa volta sotto la superficie del nostro pianeta: parliamo del Lago Vostok, un bacino di acqua profondo almeno 500 metri e sepolto sotto 4 km di ghiaccio in Antartide. I campioni ottenuti l’anno scorso stanno venendo ora analizzati per cercare di capire se nel lago siano presenti esseri viventi. Se così fosse, si tratterebbe di organismi sopravvissuti per 15 milioni di anni in condizioni di pressione e temperatura estreme e, soprattutto, senza la presenza della luce solare.

Passiamo ora alla genetica: grazie agli enormi progressi ottenuti recentemente dal sequenziamento dei genomi, gli scienziati ipotizzano che proprio nel 2014 si potrebbe raggiungere un’importantissima pietra miliare, ossia il sequenziamento di un genoma vecchio di 1 milione di anni. Il genoma animale più antico sequenziato finora ha 700mila anni, e si tratta del fossile di un cavallo, ritrovato in Canada (vedi Galileo: E’ di un cavallo il più antico genoma sequenziato), mentre per quanto riguarda gli esseri umani, il primato spetta al sequenziamento di un Dna mitocondriale ottenuto da un ominide vissuto più di 400mila anni fa (vedi Galileo: Il più antico Dna umano).

Ma per il 2014, e gli anni che verranno, siate pronti a tutto: sarà questo infatti il succo del prossimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, che sarà pubblicato a marzo, con lo scopo di sottolineare l’importanza vitale della versatilità nell’affrontare le sfide che i cambiamenti climatici ci porranno. Questo perché, mentre per il clima di alcune aree è abbastanza facile intravedere dei trend futuri, per altre è quasi impossibile fare previsioni (in particolare per Asia ed Africa). In assenza di linee guida specifiche, bisognerà quindi prepararsi ad affrontare ogni eventualità, per esempio iniziando a coltivare piante in grado di sopportare sia la siccità sia le alluvioni.

E dal clima passiamo all’inquinamento: per ridurre le emissioni la Hyundai si prepara a lanciare il suo Tucson Fuel Cell, un SUV che ricorre all’idrogeno per produrre elettricità, tramite una reazione elettrochimica che genera abbastanza corrente da poter alimentare un motore elettrico, e che produce acqua come unico scarto. Al contrario delle auto elettriche, che necessitano di ore per ricaricare completamente le loro batterie, un pieno di idrogeno dovrebbe bastare per circa 480 km. Il SUV sarà disponibile a partire da questa primavera in California.

Passiamo invece al Web: il 2013 è stato l’anno del Datagate, delle intercettazioni e delle fughe di dati online, e nel 2014 ci troveremo ad affrontarne le conseguenze (che secondo l’Information Technology and Innovation Foundation potrebbero causare 35 miliardi di dollari di perdite alle aziende americane). Alcune nazioni già si preparano a prendere provvedimenti per il 2014, cercando nuovi metodi per limitare e mascherare il traffico dati, o installare reti locali per evitare di diffondere informazioni private nel web pubblico.

Rimaniamo nel web, e parliamo ora di Google: il 2014 sarà infatti l’anno in cui i tanto attesi Google Glass saranno messi in vendita per il pubblico, equipaggiati di nuove, entusiasmanti caratteristiche. Dopo il feedback ottenuto dai primi tester, gli sviluppatori hanno infatti deciso di aggiungere ulteriori funzioni, tra cui un sistema di tracciamento degli occhi, che permette agli occhiali di sovrapporre informazioni e annunci agli oggetti che il soggetto sta osservando.

Bambini con “tre genitori”? Sembra questa invece la strada che prenderà la fecondazione assistita nel 2014, se la nuova procedura sarà approvata dal parlamento britannico. In questo modo, migliaia di donne che soffrono di mutazioni mitocondriali (1 su 5000 solo nel Regno Unito) potranno finalmente avere bambini senza rischiare di trasmettere loro la mutazione, che può essere causa di cecità, infarto, demenza e handicap mentali. Come impedire al Dna difettoso di essere trasmesso? Ricorrendo a un donatore con un Dna mitocondriale sano e al nucleo di un uovo della futura madre (vedi Galileo: La terapia genetica si fa sui mitocondri).

Infine, sarà presentato alla cerimonia di apertura dei Mondiali di Calcio del 2014 in Brasile il più avanzato esoscheletro controllato dalla mente: realizzato dal Walk Again Project, si tratta di una struttura che supporta gli arti inferiori ed è controllata dall’attività celebrale rilevata da elettrodi collocati sul cuoio capelluto o all’interno del cervello. L’esoscheletro permetterebbe alle vittime di gravi paralisi non solo di camminare, ma anche di correre e fare molte altre attività. Per rendere l’esperienza più naturale, i realizzatori sperano di riuscire ad incorporare sensori che restituiscano al cervello informazioni riguardo il tatto e la temperatura.

Credits immagine: Stuck in Customs/Flickr

 

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