55 Cancri e, l’esopianeta che emette luce

Per i cacciatori di  esopianeti, ecco una notizia che la  Nasa non esita a definire storica e che potrebbe rendere più vicina la scoperta di astri potenzialmente abitabili. Per la prima volta, infatti, gli astronomi sono riusciti a  vedere un pianeta roccioso extrasolare, la super-terra 55 Cancri e. Il grande telescopio spaziale Spitzer dell’agenzia statunitense ha infatti isolato la sua radiazione infrarossa. 

Il pianeta è stato scoperto nel 2004 ed è classificato come una  super-terra, non perché sia teoricamente abitabile, ma semplicemente per le dimensioni, che sono circa il doppio di quelle del nostro mondo. Si trova nella costellazione del Granchio, a circa 41 anni luce da noi, e fa parte di un sistema di 5 pianeti che orbitano intorno alla stella 55 Cancri. Rispetto agli altri del quintetto, questo pianeta mostra delle particolarità: oltre a essere ultra-denso (8 volte la Terra), passa molto vicino al suo sole, tanto che la sua orbita è circa 26 volte più stretta di quella del nostro Mercurio. 

Finora 55 Cancri e è stato osservato con il cosiddetto transit method, ovvero studiando come cambia la luce della stella quando il pianeta le passa davanti. Questa volta, invece, gli astronomi hanno fatto qualcosa di diverso, ottenendone una sorta di immagine al negativo. 

Il gruppo di ricercatori – provenienti dal  Mit di Boston, dalle università del  Maryland e di  Liegi (Belgio) e dalla  Carnegie Institution di Washington – ha puntato il telescopio a infrarossi della Nasa sulla stella 55 Cancri per circa sei ore, aspettando che il pianeta le passasse dietro. In corrispondenza dell’occultamento totale, è stata registrata una lieve caduta di energia: la radiazione propria di 55 Cancri e. Per essere certi che non si trattasse di un errore di misurazione, i ricercatori hanno ripetuto tre volte l’osservazione, ottenendo sempre gli stessi dati, come spiegano nel loro articolo su Astrophysical Journal Letters

Non è in assoluto la prima volta
 che un telescopio capta la luce infrarossa di un esopianeta. Come ricorda Space.com, già nel 2005 Spitzer ne aveva osservato uno. In quel caso, però, si trattava di un cosiddetto pianeta gioviano caldo, cioè di un corpo assai più grande di 55 Cancri e. Negli ultimi anni, altri telescopi hanno captato la radiazione di pianeti giganti simili. Questa volta, però, parliamo di un corpo roccioso e molto più difficile da individuare. “Isolare il calore emesso da 55 Cancri e da quello della sua stella è come captare quello di una sola candela tra 10mila altre”, ha infatti commentato Brice-Olivier Demory, postdoc presso il dipartimento Earth, Atmospheric and Planetary Sciences del Mit. 

Grazie a questo studio, i ricercatori sono già riusciti a calcolare precisamente la temperatura media della super-terra, che supera i 2mila gradi. L’escursione termica sembra essere però enorme: poiché il pianeta appare privo di atmosfera e senza venti, gli scienziati credono che il calore non venga mantenuto durante la notte. 

Altri dati, ottenuti sempre attraverso gli occhi di Spitzer, hanno già suggerito che almeno 1/5 del pianeta sia composto di elementi più leggeri, tra cui l’ acqua. Le temperature e le pressioni estreme, però, la porterebbero in uno stato definito supercritico (che può essere immaginato pensando a un gas che si comporta come un liquido). 55 Cancri e sarebbe cioè un pianeta roccioso ricoperto da una sfera di acqua in stato superfluido, a sua volta ricoperto da uno strato di vapore acqueo. Per altri particolari su questo pianeta senza eguali, bisognerà aspettare l’analisi dei nuovi dati raccolti.

via wired.it

Credit immagine:NASA/JPL-Caltech

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