Salute

Dal 1978, più di 8 milioni di bambini sono nati grazie alla fecondazione in vitro

A quarant’anni dalla nascita di Louise Brown, la prima bambina concepita in provetta, il numero di bambini nel mondo nati grazie alla fecondazione in vitro (Fiv) e altri trattamenti contro l’infertilità è salito a oltre 8 milioni. Ad annunciarlo durante il 34esimo congresso della European Society of Human Reproduction and Embryology (Eshre) in corso a Barcellona è stato Christian de Geyter, presidente dell’Ivf Monitoring Consortium dell’Eshre.

La cifra attuale è stata calcolata grazie ai dati dei registri nazionali dal 1991 al 2014, e rappresenta, precisa l’esperto, l’evidenza di un forte aumento nell’uso della Fiv, per il trattamento dell’infertilità: secondo le stime Eshre, infatti, in media oltre mezzo milione di bambini nascono ogni anno grazie alla Procreazione medicalmente assistita (Pma) e che, in totale, vengono effettuati più di 2 milioni di cicli di trattamento.

I cicli monitorati da Eshre comprendono trattamenti con Fiv (fecondazione in vitro), Icsi (iniezione intracitoplasmatica) e donazione di ovuli. Il rapporto copre un totale di circa 800 mila cicli di trattamento eseguiti nel 2015 per un totale di 157.449 bambini nati e rappresenta la più grande e accurata fotografia della Pma in Europa. Secondo il registro, in Europa la Spagna rimane il paese più attivo nella riproduzione assistita con 119.875 cicli di trattamento eseguiti nel 2015, seguita dalla Russia con 110.723 cicli, Germania con 96.512 e Francia con 93.918.

Tra gli altri risultati presentati durante il congresso, i tassi di gravidanza sembrano essersi stabilizzati in Europa a circa il 36% per Fiv e Icsi. I tassi di gravidanza, inoltre, sono più alti trasferendo gli embrioni coltivati in laboratorio per cinque giorni (ovvero nella fase di blastocisti) rispetto a tre giorni. E ancora: i tassi di gravidanza da donazione di ovociti continuano a salire e ora sono a circa il 50%. Anche il tasso di trasferimento di un singolo embrione continua ad aumentare, dall‘11% nel 1997 al 38% nel 2015. A guadagnare terreno è anche il congelamento degli embrioni: nel 15% di tutti i cicli di trattamento monitorati nel 2015, gli embrioni sono stati congelati prima del trasferimento nell’utero.

Infine, De Geyter ha sottolineato che la disponibilità dei trattamenti di riproduzione assistita rimane molto frammentaria in Europa: Danimarca e Belgio che offrono ciascuno più di 2500 cicli di trattamento per milione di abitanti, mentre altri (come Austria e Italia) ne offrono molti di meno. Uno studio, precisa l’esperto, ha calcolato che la necessità globale di trattamenti avanzati per la fertilità è di circa 1500 cicli per milione di abitanti l’anno. “Oggi, solo una minoranza di paesi europei soddisfa questa esigenza”, ha concluso De Geyter.

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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