Stamina, stop ai test a Miami

“Nel clima politico attuale, non sono convinto che anche i più rigorosi dati scientifici generati dal nostro istituto possano contribuire a risolvere questo dibattito acceso. Quindi, la mia offerta di studiare il prodotto cellulare Stamina sarà posticipata fino a quando ulteriori evidenze emergenti dal processo di revisione dei pari migliorino il clima scientifico, consentendo a qualsiasi contributo accademico di essere di aiuto”. Scriveva così Camillo Ricordi a poche ore dalla puntata di ieri sera di Presa Diretta dedicata al caso Stamina, che ha portato sul piccolo schermo il metodo Vannoni, proponendone, alla luce degli ultimi fatti, una lettura diametralmente opposta a quella fornita dal programma Le Iene, che ha contribuito non poco alla nascita del caso mediatico e scientifico.

L’ultimo capitolo della saga Stamina quindi è questo: Camillo Ricordi, lo scienziato italiano trapiantato in America – unica voce fuori dal coro di ricercatori che hanno già da tempo messo in discussione la metodica di Vannoni – fa un passo indietro e mette in forse, almeno per ora, la disponibilità ad eseguire test di laboratorio sul preparato di Vannoni. Se ne riparlerà, scrive Ricordi, dopo le valutazioni espresse dal nuovo Comitato incaricato di esprimere un parere sui protocolli del metodo Stamina

Mentre Vannoni perde, anche se temporaneamente, la disponibilità dello scienziato americano, la ricerca italiana e la comunicazione della scienza made in Italy in merito al caso Stamina guadagnano i propri riconoscimenti. Ne ha parlato Riccardo Iacona ieri sera a Presa Diretta, ricordando l’assegnazione a Michele De Luca, Elena Cattaneo e Paolo Bianco (presente in puntata) del premio Public Service Award della Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr), con cui vengono riconosciuti i meriti dei tre scienziati nella difesa del metodo scientifico e nell’impegno nel dibattito sui discussi trattamenti a base di cellule staminali

Credits immagine: Sky Noir/Flickr

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