In aereo attenti ai batteri

Quante volte avete appoggiato il capo sul poggiatesta del vostro sedile, in aereo, e magari vi siete chiesti con quanti batteri stavate entrando in contatto? Un nuovo studio, presentato alla conferenza annuale della American Society for Microbiology, prova a dare una risposta, mostrando come non solo sulle superfici degli aerei è possibile trovare diversi tipi di batteri in grado di causare malattie, ma anche che questi riescono a sopravvivere in questo ambiente per diversi giorni.

“Molti passeggeri sono preoccupati di poter essere contagiati da altre persone, dovendo passare diverse ore assieme in cabine affollate,” ha spiegato Kiril Vaglenov della Auburn University, “La nostra ricerca contiene importanti risultati ottenuti compiendo i primi passi nello studio di questo potenziale problema.”

Affinchè un batterio sia trasmesso da una superficie della cabina a una persona, esso deve riuscire a sopravvivere nelle condizioni ambientali che sono presenti sull’aereo. Nello studio, Vaglenov e i suoi colleghi hanno messo alla prova la capacità di due agenti patogeni, lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina e l’Escherichia coli enteroemorragico, di sopravvivere su diverse superfici solitamente presenti negli aerei.

Gli scienziati si sono procurati campioni di sei diversi materiali provenienti da braccioli delle poltrone, tavolini, toilette, tendine e tasche dei sedili, li hanno riempiti con i batteri e li hanno esposti alle condizioni solitamente presenti nella cabina di un aereo. I ricercatori hanno così osservato che il tempo massimo di sopravvivenza dello Staphylococcus è stato di 168 ore sul tessuto proveniente dalla tasca di una poltrona, mentre per Escherichia è stato di 96 ore su un bracciolo.

“I nostri dati mostrano che entrambi questi batteri possono sopravvivere per giorni su diversi tipi di superficie, e questo pone un rischio di trasmissione tramite contatto della pelle,” ha concluso Vaglenov, “I nostri progetti futuri includono lo studio di strategie effettive di pulizia e disinfezione, oltre che a diversi test su materiali che hanno proprietà antibatteriche naturali, per cercare di capire se siamo in grado di ridurre la persistenza di questi batteri nelle cabine degli aerei.”

Riferimenti: Auburn University

Credits immagine: SuperJet International/Flickr

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