A che piano va?

Un giorno, si spera, gli ascensori spaziali potranno portare in orbita oggetti e persone. Per ora, potrebbero essere utilizzati più modestamente come stazioni per distribuire il segnale wi-fi.

Un’ascensore spaziale è un robot che si arrampica lungo un cavo estremamente resistente, lungo circa 100.000 chilometri. Per sviluppare la tecnologia fino al punto di usarla al posto dei razzi per mandare in orbita oggetti serviranno decenni, ma alcuni progressi sono stati già fatti. Nel gennaio del 2006 la LiftPort Group, azienda Usa con base a Bremerton (Washington), ha “steso” nei cieli dell’Arizzona un cavo della lunghezza di 1,6 chilometri, usando tre palloni aerostatici. Il test tuttavia è durato solo 6 ore. Attualmente la LiftPort ha terminato invece un test di 60 giorni con un cavo di 100 metri sostenuto in aria da 4 palloni di elio.

In questo caso la piattaforma è stata utilizzata per trasmettere segnali Wi-Fi: l’alta quota della struttura, infatti, sarebbe particolarmente utile per coprire le aree rurali. Il test ha permesso di testare anche i robot “scalatori”, necessari in futuro per trasportare nuovo elio ai palloni. La LiftPort sta ora lavorando con la North Carolina StateUniversity e la Rutgers University alla realizzazione di un nuovo cavo, lungo 5 Km. (m.r.)

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