A dieta? Occhio all’orario dei pasti

Chi è alle prese con diete, conteggi di calorie e sedute in palestra, sappia che per dimagrire bisogna anche saper scegliere i tempi, perché c’è un momento giusto perfino per mangiare. E’ quanto suggerisce uno studio del Brigham and Women’s Hospital della Tuft University e dell’Università spagnola di Mursia, pubblicato sull’International Journal of Obesity. Studiando il rapporto tra orario dei pasti e perdita di peso, i ricercatori hanno infatti scoperto che chi consuma il pasto principale della giornata più tardi ha maggiori difficoltà a dimagrire, mostrando anche una minore sensibilità all’azione dell’insulina, un importante fattore di rischio per l’insorgere del diabete.

“È il primo studio su larga scala a dimostrare come l’orario in cui si consumano i pasti abbia un effetto sulle possibilità di perdere peso”, spiega Franck Scheer, coordinatore della ricerca. Diversi lavori scientifici in effetti avevano già analizzato la relazione esistente tra l’ora in cui si assume il cibo e la regolazione del peso corporeo negli animali, ma fino ad oggi non si sapeva se questo valesse anche per l’essere umano.

Allo studio hanno preso parte 420 spagnoli sovrappeso, a dieta per 20 settimane. In base all’orario in cui consumavano abitualmente il pasto principale della giornata (il pranzo), i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: quelli che mangiavano presto (il 51% dei partecipanti), cioè che pranzavano prima delle 15, e quelli che mangiavano tardi (il 49%), ovvero oltre le 15. Al termine delle 20 settimane, i ricercatori hanno poi osservato l’efficacia della dieta seguita dai partecipanti.

Dai risultati è emerso che chi pranzava più tardi aveva perso meno peso degli altri. Per accertarsi che l’effetto fosse dovuto realmente all’orario in cui si consumavano i pasti, i ricercatori hanno controllato diversi parametri, come apporto calorico e composizione della dieta seguita, spesa energetica giornaliera, e analizzato gli ormoni dell’appetito e la durata del sonno, senza trovare differenze rilevanti tra i due gruppi. Gli individui che pranzavano tardi presentavano inoltre una minore sensibilità all’insulina, una caratteristica che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete

“Questo studio svela il ruolo fondamentale giocato dall’orario dei pasti sulla regolazione del peso”, spiega Marta Garaulet, primo nome dello studio: “in futuro, le strategie terapeutiche per far dimagrire dovranno prevedere non solo l’apporto calorico e la distribuzione dei macronutrienti, come si è fatto fino ad oggi, ma anche l’orario a cui è meglio assumere glia limenti”.

Riferimenti: International Journal of Obesity Doi:10.1038/ijo.2012.229 

Credits immagine: Jeremy Brooks/Flickr

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