Accidentale ed evitabile

Giocattoli più sicuri, leggi più severe sull’obbligo del casco e della cintura di sicurezza, tubetti dei medicinali con aperture a prova di bambino, e soprattutto sistemi di riabilitazione più efficaci: sono alcune delle misure suggerite dal World Report on Child Injury Prevention, un rapporto appena pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l’Unicef che analizza, a livello globale, il fenomeno della mortalità infantile causata da incidenti involontari. Le cui vittime sono duemila ogni giorno.

Solo negli incidenti stradali ne muoiono più di 260mila all’anno. Tra le altre cause di mortalità infantile figurano anche l’annegamento, le ustioni e gli avvelenamenti. Per milioni di altri bambini, le conseguenze degli incidenti, pur non essendo fatali, si traducono in lunghe degenze o provocano danni a volte irreversibili, tra cui lesioni cerebrali o disabilità permanente.

“Il 95 percento di questi incidenti si verificano nei paesi più poveri”, sottolinea Ann M. Veneman, direttore esecutivo dell’Unicef. In Africa, infatti, il fenomeno avviene con una frequenza dieci volte superiore rispetto alla gran parte dei paesi europei. “I bambini nelle comunità indigenti sono maggiormente a rischio, perché hanno meno possibilità di usufruire delle terapie adeguate” afferma Margaret Chan, direttore generale dell’Oms. Secondo il rapporto, nato dalla collaborazione di oltre 180 esperti, il tasso di mortalità infantile potrebbe essere addirittura dimezzato dall’applicazione di robuste misure di sicurezza e misure di prevenzione, realisticamente adattabili ai paesi in via di sviluppo. (ga.c.)

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