Ambiente

Siccitià, come risparmiare un po’ di acqua

Il caldo estremo di questi giorni, unito alla mancanza di pioggia degli ultimi mesi, ha provocato una delle più gravi emergenze legate alla siccità nella storia dell’Italia: il Po ha raggiunto il livello più basso degli ultimi settant’anni e l’acqua salata del mare sta risalendo lungo il delta del fiume, minacciando così i raccolti e mettendo a rischio la produzione di materie prime. La siccità sta interessando la maggior parte dell’Europa, ma secondo l’Osservatorio globale sulla siccità del Jrc, il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza, è proprio la pianura Padana la zona dell’Unione finora maggiormente colpita. Il problema, naturalmente, non interessa solo l’agricoltura e l’industria, ma anche i consumatori; e sta diventando così pressante che Fabrizio Curcio, il capo della Protezione Civile, ha dichiarato che “entro un paio di settimane sarà dichiarato lo stato di emergenza”, che forse comporterà, tra le misure, anche un razionamento diurno dell’acqua. In ogni caso, anche se non si dovesse arrivare a una misura di questo tipo, è più che mai opportuno che tutti facciano la loro parte per risparmiare più acqua possibile: ecco qualche suggerimento.

L’igiene personale

Cominciamo dagli accorgimenti più facili. Potrebbe sembrare cosa da poco, ma si stima che chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci si lava i denti fa risparmiare circa dodici litri ogni volta. Discorso analogo per quando ci si lava il viso. Sarebbe meglio, se possibile, fare la doccia anziché il bagno, e fare una doccia breve (una doccia di cinque minuti consuma circa due terzi di acqua in meno rispetto a un bagno); inoltre, dotare i rubinetti di dispositivi che riducono il flusso (si possono reperire e installare facilmente e costano tra uno e due euro) può portare a un ulteriore dimezzamento dei consumi. E ancora: gli scarichi del WC “tradizionali” consumano tra i 9 e i 12 litri a ogni risciacquo; per questo è preferibile dotarsi di uno scarico a doppio pulsante, più moderno, che consente di “scegliere” tra due scarichi diversi (in genere 6 litri e interruzione opzionale a 3 litri).

Controllare le perdite

Anche perdite di acqua apparentemente piccole possono portare, nel corso del tempo, a sprechi smisuratamente grandi, che non possiamo certamente permetterci. Una buona idea, quindi, è controllare le tubature e riparare eventuali guasti.


Emergenza siccità, le immagini satellitari del Po


Gli elettrodomestici

Anche qui siamo nel campo dell’ovvio, ma è comunque bene ribadirlo: bisogna avviare lavastoviglie e lavatrice solo quando sono completamente pieni, per ridurre il più possibile il numero di lavaggi. Ed evitare il lavaggio a mano di piatti o indumenti: un ciclo di lavastoviglie, per esempio, consuma tra 12 e 15 litri di acqua, mentre lavare i piatti a mano ne consuma tra 60 e 70 (chiaramente c’è da considerare anche il consumo di energia elettrica, ma questo è un altro discorso). Se non si possiede la lavastoviglie, è buona norma lavare i piatti riempiendo una bacinella anziché tenendo aperto il rubinetto. 

La cura delle piante

Senz’acqua le piante non sopravvivono, chiaramente. Tuttavia, ci sono accorgimenti per innaffiarle in modo sostenibile: per esempio farlo di sera, quando scendono le temperature e di conseguenza l’evaporazione è inferiore. In questo modo si possono risparmiare fino a 10mila litri di acqua l’anno. Inoltre, si può pensare di piantare varietà più resistenti alla siccità, che hanno bisogno di meno acqua, per esempio le buganvillee, l’oleandro, la portulaca. E ancora: le piante possono essere innaffiate anche con l’acqua usata, per esempio, per lavare la frutta o la verdura, o con l’acqua di cottura della pasta (dopo averla lasciata raffreddare), avendo l’accortezza di non buttarla via.

Auto e piscinetta

In tempi di emergenza, a qualcosa bisognerà pur rinunciare. E quindi: meglio evitare di lavare la macchina una volta a settimana, e farlo usando sempre un secchio pieno d’acqua al posto della pompa. Stesso discorso per la piscina gonfiabile: forse è meglio rimandare il bagno nel giardino di casa a tempi migliori.

Via: Wired.it

Credits immagine: kevin Baquerizo on Unsplash

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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