Addio a Stephen Jay Gould, il divulgatore di Darwin

A 60 anni, nella sua casa di New York, è morto Stephen Jay Gould. Già dal 1981 era malato di tumore allo stomaco. “Enfant terrible” della biologia, professore di paleontologia a Harvard dall’età di 26 anni, insieme al collega Niles Eldredge nel 1972 ha sviluppato l’ipotesi degli equilibri punteggiati, secondo cui le specie attraversano lunghi periodi di stasi per poi cambiare in tempi geologicamente molto brevi. Il loro modello suscitò dapprima molte critiche, ma è ora pressoché universalmente accettato.

La fama di Gould è però legata alle centinaia di saggi e volumi destinati al grande pubblico dedicati alla biologia, alla sua storia, e al rapporto tra scienza e società. Titoli fantasiosi (“Otto piccoli porcellini”, “Quando i cavalli avevano le dita”) che hanno fatto storcere il naso a più di uno scienziato, ma che hanno divulgato in tutto il mondo le teorie di Darwin, sempre con l’accento sulla casualità e la contingenza che hanno accompagnato l’evoluzione. In prima linea contro la pseudoscienza creazionista, è stato protagonista di numerosi e aspri dibattiti con Richard Dawkins sull’importanza dei geni e della selezione naturale. Insieme a Richard Lewontin, è stato il più noto critico del determinismo genetico e dell’adattazionismo. Aveva riassunto le sue teorie biologiche nelle oltre 1500 pagine di “The Structure of Evolutionary Theory”, pubblicato pochi mesi fa. Il 14 maggio è uscita negli Usa l’ultima raccolta dei suoi saggi, proposti mensilmente senza interruzione dal 1974 su “Natural History”. Un volume dal titolo purtroppo profetico: “I have landed”. (m.c.)

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