Pensano di poter smettere in qualsiasi momento ma rischiano più degli altri di diventare accaniti fumatori. Ecco il ritratto degli adolescenti secondo uno studio condotto presso il centro medico dell’Università del Kansas. Che aggiunge: proprio loro sono i più ricettivi nei confronti delle pubblicità delle sigarette. Per valutare l’impatto degli spot sugli adolescenti, i ricercatori americani hanno intervistato 5531 ragazzi nel 1993 e 3376 una seconda volta, nel 1996, valutando le loro preferenze e la tendenza a usare termini ascoltati nei messaggi promozionali. Il 32 per cento degli intervistati che aveva detto di aver provato a fumare nel 1993, tre anni dopo era diventato un fumatore abituale. Tra questi c’erano soprattutto coloro che si erano mostrati ricettivi verso i messaggi pubblicitari o che avevano dichiarato di poter smettere di fumare quando volevano. Secondo gli autori dello studio, non è tanto la quantità di pubblicità di sigarette a determinare l’incremento del fumo tra gli adolescenti, quanto il fatto che questi accettano immagini e comportamenti associati agli spot. (p.f.)
