Africa, non solo ebola

Il mondo intero trema sotto la minaccia del virus Ebola, che sta dilagando nel continente africano e che ha da poco varcato i confini, arrivando negli Stati Uniti, e in Europa, dove si è riegistrato il primo contagio fuori dall’Africa, in Spagna. Paura perché contro ebola non esiste una cura efficace, e paura perché l’epidemia sta dimostrando quanto sia difficile contenere i casi e limitare la diffusione del virus. Ma non esiste solo ebola.

Le scarse condizioni igieniche, l’accesso limitato all’assistenza sanitaria di base e la sovrappopolazione che caratterizzano l’Africa sono infatti le condizioni ideali non solo per il prosperare di infezioni e patologie contro le quali il continente lotta da decenni senza tregua. Oltre il dramma dell’Aids, della malaria e della tubercolosi.

Secondo quanto riportato dal Governo dell’Uganda, infatti un tecnico dell’ospedale nella città di Kampala è morto alcuni giorni fa a causa del virus Marburg, agente patogeno simile per trasmissione a quello dell’ebola ed ora si temono altri contagi. Il periodo che segue l’infezione del virus Marburg, così come per ebola, è terribilmente travagliato per coloro che ne sono stati colpiti; il virus causa vomito, emorragie, febbre e diarrea, con un tasso di fatalità che varia dal 25% all’80%.

Ma sono (ancora) molte altre le patologie che colpiscono la popolazione e che tendono a essere dimenticate. Proprio a tal proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato un programma chiamato “Neglected Tropical Diseases”, malattie tropicali neglette. Spesso di origine parassitaria, le 17 malattie tropicali neglette (Ntd) hanno effetti devastanti sull’organismo. Trasmesse spesso tramite le punture d’insetto e acqua contaminata, le malattie tropicali neglette rappresentano una reale minaccia per il continente africano.

Dalla geolmintiasi che causa morte per anemia alla filariasi linfatica che provoca deformità fisiche, alla tracoma che rende completamente ciechi, queste patologie danneggiano seriamente gli organi interni portando in alcuni casi a esiti fatali. E, come se non bastasse, anche se diverse, alcune delle Ntd possono inoltre coesistere all’interno dello stesso individuo.

“A livello globale, si stima che un miliardo di persone sono a rischio di infezione da Ntd, e che si verificano circa 534.000 decessi ogni anno a causa delle stesse” dichiara l’Oms. Il clima tropicale caldo e umido tipico di alcune zone africane e le condizioni di estremo degrado in cui versa l’Africa creano l’ambiente perfetto per il proliferare di queste patologie.

Se cinque anni fa il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, in occasione della presentazione del primo rapporto sulle malattie tropicali neglette, aveva fissato come data di scadenza per raggiungere il controllo delle Ntdil prossimo anno, ora che il 2015 è alle porte ci si chiede se e quando questo controllo arriverà mai.

Credits immagine: World Bank Photo Collection/Flickr CC

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