Aids: al via la conferenza di Roma

“Un convegno che può rappresentare un momento di svolta nella storia della lotta all’Aids”. Così Elli Katabira, presidente in carica dell’International Aids Society, ha descritto la sesta IAS Conference on  Hiv Pathogenesis, Treatment e Prevention che si è aperta oggi all’Auditorium di Roma e che fino al 20 luglio riunirà 5.000 tra ricercatori, clinici, attivisti e addetti ai lavori.

“È estremamente significativo incontrarsi in un momento in cui la ricerca scientifica ha raggiunto risultati inimmaginabili fino a pochi anni fa”, ha aggiunto Michel Sedibé, direttore esecutivo dell’Unaids, riferendosi a quello che sarà il focus centrale della conferenza di Roma: la conferma che la terapia funziona come prevenzione.

Domani, infatti, saranno presentati tre studi chiave, due dei quali si sono conclusi pochi giorni fa, che dimostrano chiaramente che il trattamento antiretrovirale in coppie siero-discordanti (in cui solo uno dei due partner è siero positivo) riduce drasticamente, anche fino al 96 per cento, il rischio di infezione per il partner sano.  

È un risultato che, come spiega Stefano Vella dell’Istituto superiore di sanità, Co-Chair della conferenza insieme a Katabire, entusiasma molto tutti quelli che lavorano ogni giorno per combattere l’Hiv. Non è però il solo contributo scientifico di rilievo a questa conferenza. Sono più di ottocento gli studi che saranno presentati, tra sessioni e poster, nei prossimi tre giorni, il 55 per cento dei quali da donne e il 35 per cento da ricercatori africani. I lavori spaziano dalla ricerca di base a quella clinica, dalle strategie di prevenzione alle possibilità di implementazione per migliorare l’accesso al test e alle cure. Infatti, ora che la scienza ha fatto tutti questi enormi progressi, arriva la sfida più grande, ricorda Sedibé: garantire un accesso universale alle cure.

Non è dunque il momento di abbassare la guardia e ridurre i finanziamenti, cosa che invece sta succedendo.  Come ha sottolineato in occasione della conferenza stampa di apertura Filippo Von Scholoesser, Presidente di Nadir Onlus, il governo italiano dal 2009 non versa i contributi promessi al Global Fund, pari a 260 milioni di euro; inoltre, quest’anno non ha rinnovato i finanziamenti al programma nazionale di ricerca sull’Aids. “La storia non ci giudicherà per le nostre scoperte scientifiche, ma per come le sapremo mettere in pratica”, ha concluso il direttore esecutivo di Unaids.

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