Alla scoperta dell’Antartide

Con l’arrivo alla base italo-francese di Dome C, il 5 gennaio scorso si è conclusa la XIV Spedizione italiana in Antartide. Partita il 20 novembre ‘98 dalla base italiana di Terranova, la missione ha coperto un percorso di 1300 chilometri in un’area finora inesplorata raccogliendo più di 800 metri di carote, ovvero campioni di neve e nevato, che permetteranno di ricostruire i mutamenti climatici e ambientali avvenuti in quella regione negli ultimi mille anni. Con il progetto Cape Roberts, che coinvolge 50 studiosi di sei diverse nazionalità, la missione si è anche impegnata nella perforazione del fondo marino per ottenere dati sulla storia geologica del continente antartico. I campioni raccolti hanno evidenziato tracce di un vulcano con una forte attività esplosiva risalente a circa 21 milioni di anni fa. L’ipotesi dei ricercatori è che il vulcano, oggi scomparso ma presumibilmente situato a 50-100 chilometri dal sito di perforazione, abbia provocato un’eruzione simile a quella del Krakatoa avvenuta nel 1883. Nei sedimenti marini, ricchi di fossili, sono state individuate diverse specie inedite mentre la consistente presenza di mitili indicherebbe che nell’Oligocene inferiore, circa 23 milioni di anni fa, l’Antartide godeva di un clima temperato. (f.f.)

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