Salute

Nuovi capelli dalle staminali, contro l’alopecia androgenetica

La lotta all’alopecia androgenetica sembra entrata nel vivo. Solo pochi giorni vi avevamo parlato di una nuova procedura rivoluzionaria, che permette di crescere follicoli piliferi umani in laboratorio sfruttando la stampa 3D. E oggi è già tempo di novità. Questa volta la notizia arriva dal Sandford Burnham Prebys (Sbp) Medical Discovery Institute di La Jolla, in California, dove è stata messa a punto una tecnica per coltivare capelli naturali a partire da cellule staminali umane. Anche in questo caso, se i risultati saranno confermati saremmo di fronte a una mezza rivoluzione: come hanno raccontato i suoi autori presentando il lavoro durante il congresso annuale dell’International Society for Stem Cell Research, la nuova tecnica permetterebbe di avere una riserva inesauribile di bulbi piliferi da utilizzare nei trapianti di capelli. E trasformerebbe per sempre costi, ed efficacia, di queste terapie.

Staminali pluripotenti indotte

La nuova tecnica sfrutta un tipo speciale di cellule staminali, conosciute come staminali pluripotenti indotte. Si tratta di cellule somatiche adulte, che vengono riprogrammate per tornare a uno stadio precedente alla loro specializzazione, e divengono così delle cellule staminali, capaci di dare vita a moltissimi tipi di tessuti del nostro organismo. I vantaggi rispetto alle staminali tradizionali sono evidenti: non esistono problemi etici al loro utilizzo, e con un semplice prelievo di sangue si hanno a disposizione migliaia di cellule da trasformare in bulbi piliferi e impiantare nelle zone del cranio colpite dall’alopecia.

Tutto merito degli scaffold

Ma ottenere le staminali non è tutto. Bisogna anche riuscire a indurle a far crescere peli e capelli che abbiano forma, volume e direzione di crescita naturali. Ed è qui che entra in gioco l’ultima novità trovata dai ricercatori di La Jolla: utilizzando degli speciali scaffold – strutture tridimensionali utilizzate in ingegneria tissutale – composti da un materiale biocompatibile e biodegradabile, i ricercatori sono riusciti a controllare la direzione di crescita del pelo, e hanno aiutato le staminali a integrarsi negli strati inferiori del derma.

Nuovi capelli contro l’alopecia androgenetica

Utilizzando la loro nuova tecnologia su un modello animale (topi privi di peluria), i ricercatori sono riusciti a far crescere ciuffi di peli dall’aspetto estremamente naturale. Il nuovo protocollo che descriviamo oggi supera alcuni degli ostacoli tecnologici principali che impedivano di utilizzare queste tecnologie nella pratica clinica”, racconta Alexey Terskikh, del Sandfor Burnham Prebys Medical Discovery Institute. “Ora abbiamo un metodo efficace e fortemente controllato per generare capelli di aspetto naturale che crescono attraverso la pelle utilizzando una sorgente illimitata di cellule delle papille dermiche derivate dalle iPsc”. Un passo in avanzi fondamentale – assicura il ricercatore – sia per lo sviluppo di nuove strategie con cui contrastare la calvizie, sia, più in generale, per spingere in avanti le ricerche nel campo della medicina rigenerativa.

Crediti immagine: Sandfor Burnham Prebys. A sinistra, un ingrandimento della pelle del topo. A sinistra un’mmagine ottenuta con la microscopia a fluorescenza del follicolo sotto la cute, in blu il nucleo della cellula, in verde le cellule epiteliali e in rosso le cellule delle papille dermiche.

Quando sull’uomo?

Per ora, i ricercatori hanno ottenuto i loro risultati combinando cellule epiteliali di topo con quello del derma umano. Il prossimo passo sarà quindi generare l’intero follicolo utilizzando cellule umane ottenute a partire da staminali indotte. Se ci riusciranno si apriranno le porte per le prime sperimentazioni umane della tecnica. E in breve tempo, questo nuovo metodo per i trapianti di capelli potrebbe essere messo a disposizione delle oltre 30 milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di alopecia androgenetica.

Alessandro Di Bitonto

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