Categorie: Vita

Altruisti ma non troppo

Gli scoiattoli non sono generalmente considerati campioni di altruismo a causa del loro comportamento asociale ed egoista, ma talvolta possono sorprendere. Per esempio, accade che adottino i loro parenti orfani. É quanto emerso da uno studio canadese pubblicato su Nature Communication e guidato da Andrew McAdam della University of Guelph insieme ad alcuni ricercatori della University of Alberta e della McGill University. Secondo quanto emerso, però, gli animali si farebbero i loro bravi conti: il costo dell’adozione non deve superare il guadagno (la trasmissione dei geni familiari alle generazioni future) che essa comporta.

Gli scoiattoli rossi (Tamiasciurus hudsonicus) sono animali territoriali, vivono isolati e condividono il loro territorio solo durante gli accoppiamenti o se le femmine stanno crescendo i cuccioli. I ricercatori hanno monitorato i comportamenti di una popolazione dello Yukon (Canada) dal 1989 al 2008, contando solo cinque casi di adozione. Tutti sotto precise condizioni. In primo luogo l’adozione avveniva solo in caso di morte della madre naturale dei cuccioli, se la madre adottiva era anche lei in fase di allattamento e solo tra “scoiattoli parenti”. Infatti, questa specie è in grado di riconoscere quali sono i cuccioli degli altri membri della famiglia associandoli al territorio di appartenenza. “Se le potenziali madri adottive ‘ricordano’ che il loro vicino era uno scoiattolo parente, riconoscono come tali i cuccioli trovati in nelle zone circostanti alla propria tana e li prendono con loro”, ha spiegato McAdam.

Successivamente, gli scienziati canadesi hanno scoperto che  le adozioni nelle popolazioni di scoiattolo seguono la regola dell’altruismo di Hamilton: un nuovo membro viene adottato solo se i benefici di questa adozione, compensati dal grado di parentela del cucciolo, sono maggiori del costo di allevamento. L’adozione di uno scoiattolo parente rappresenta quindi l’opportunità di aumentare la probabilità di successo e di sopravvivenza della “nuova famiglia”. Come? Garantendo la trasmissione alle generazioni future dei propri geni. (a.l.b.)

Riferimenti: DOI: 10.38/ncomms 1022

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