Da anni, per riuscire a curare e prevenire il morbo di Alzheimer, la ricerca si sta concentrando su come eliminare le placche amiloidi, ovvero accumuli nel cervello composti principalmente dalla proteina beta amiloide e (in piccola parte) da un’altra proteina, l’apolipoproteina E (Apoe), che interferiscono sulla funzione delle sinapsi neuronali dei malati. Ma ora, un team di ricercatori dell’Università di Washington suggerisce che un anticorpo, l’Hae-4, potrebbe essere in grado non solo di colpire l’Apoe, ma di eliminare anche le placche amiloidi dal cervello di alcuni topi. Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, apre quindi la strada a un nuovo potenziale modo per arrestare precocemente il danno cerebrale innescato dalla malattia.
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più