Categorie: Vita

Anche i coccodrilli vogliono divertirsi

Non ci è dato conoscere quale sia il loro verso, ma ora sappiamo con certezza che anche sotto le squame dei coccodrilli, animali in apparenza così temibili e austeri, batte un cuore giocherellone. Lo hanno scoperto i ricercatori della University of Tennessee, Knoxville, coordinati da Vladimir Dinets, docente di psicologia: come raccontano sulle pagine di Animal Behavior and Cognition, gli scienziati sono riusciti a osservare coccodrilli impegnati in attività come il gioco con oggetti di vario tipo e il gioco “sociale” con i propri simili. In particolare, dalla ricerca viene fuori che i coccodrilli amano divertirsi con palline di legno, cocci di ceramica, getti d’acqua. Ma anche scivolare lungo pendii bagnati, “cavalcare” le onde e lasciarsi trasportare sul dorso dei propri compagni.

Durante le sue osservazioni, durate oltre un decennio, Dinets ha anche notato i coccodrilli giocare con altri animali, senza che manifestassero alcun intento predatorio. In rari casi, addirittura, dei coccodrilli si sono fortemente legati agli esseri umani: “Il coccodrillo nuota con il suo amico umano”, spiega Dinets, “gioca con lui facendo finta di attaccarlo o scivolandogli dietro, si lascia accarezzare, abbracciare e far rotolare nell’acqua”. Il lavoro di Dinets rappresenta la prova che il gioco è una caratteristica universale di animali “intelligenti”, cioè quelli in grado di esibire comportamenti complessi. La comprensione del motivo per cui anche i coccodrilli appartengono a questa categoria potrebbe aiutare gli scienziati a capire come si evolve l’intelligenza e quali sono i fattori cruciali per la sua evoluzione, ma non solo: “Centinaia di migliaia di coccodrilli”, conclude Dinets, “sono tenuti in cattività negli zoo, nelle aziende agricole e negli allevamenti istituiti per le specie in pericolo. Fornire loro oggetti con cui giocare e altri passatempo potrebbe renderli più felici e più sani”.

Riferimenti: Animal Behavior and Cognition doi: 10.12966/abc.02.04.2015
Credits immagine: Vladimir Dinets

Riferimenti: Animal Behavior and Cognition doi: 10.12966/abc.02.04.2015
Credits immagine: Vladimir Dinets

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

Articoli recenti

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

23 ore fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

3 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

4 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

5 giorni fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Fogli d’oro sottilissimi: arriva il goldene

Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più