Si abbronzano come noi e proprio come noi con il passare del tempo accumulano danni nel Dna. A scoprire che le balenottere azzurre subiscono gli stessi effetti del Sole della specie umana, e che al pari di questa si abbronzano per proteggersi con i pigmenti dalle radiazioni ultraviolette, è stato un team di ricercatori della Newcastle University che riportano i risultati delle loro analisi su Scientific Report.
Come spiegano gli scienziati, le balene sono animali che vivono a lungo e sono piuttosto sensibili ai cambiamenti dell’ecosistema. Anche per questo studiarle significa non solo monitorare la loro salute ma anche quella degli oceani in cui vivono. Una minaccia alla loro salute è dovuta all’esposizione allla radiazione ultravioletta. Per cercare di capire come si difendano dai raggi Uv, i ricercatori hanno analizzato alcuni campioni di pelle proveniente da balenottere azzurre, balenottere comuni e capodogli nel Golfo della California, scoprendo che i diversi cetacei hanno adottato diverse armi di difersa.
Le balenottere azzurre, quelle che tra le tre specie hanno il colorito più pallido, durante la loro permanenza nel golfo durante le loro rotte migratorie si abbronzano, scurendo la loro pelle. Pelle già invece molto scura e ricca di melanina nella balenottera comune. Infine i capodogli rispondono ai raggi Uv potenziando le loro risposte allo stress, prodecendo proteine che limitano i danni delle radiazioni.
Malgrado i sistemi di difesa, una esposizione elevata alle radiazioni, racconta National Geographic, è comunque dannosa e non è chiaro a che punto le lesioni indotte dai raggi Uv sulla pelle si trasformino in cancro alla pelle, aggiunge Mark Birch-Machin della Newcastle University, tra gli autori dello studio. Alcune lesioni come vescicole e danni al Dna mitocondriale sono infatti state già osservate nei cetacei, giustificando un continuo monitoraggio della salute di questi animali.
Riferimenti: Nature Scientific Reports Doi: 10.1038/srep02386
Credits imamgine: Andreas Tille via Wikipedia
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