Api spione

Alcune specie di api sembrano capaci di sfruttare indizi chimici lasciati da api di altre specie per marcare fonti di cibo, e guidare i membri del proprio sciame verso quello stesso cibo. La scoperta, effettuata da James Nieh e collaboratori dell’Università della California a San Diego, supporta l’ipotesi che la capacità di comunicazione tra gli appartenenti ad uno stesso alveare può essersi evoluta per spiare meglio i propri vicini, o per difendersi dal loro spionaggio.Lo studio, pubblicato sulla versione online dei Proceedings of the Royal Society, ha analizzato le interazioni tra due specie di api: Trigona spinipes e Melipona rufiventris. Poiché T. Spinipes è una specie altamente aggressiva, i ricercatori hanno supposto che, grazie allo spionaggio olfattivo, queste api sarebbero state in grado di prendere il controllo di fonti di cibo individuate dai membri dell’altra specie, comunicandone la posizione ai propri compagni rimasti all’alveare. Ai due gruppi sono state sottoposte tre tipi di fonti di cibo: neutro, marcato con le proprie secrezioni e marcato con le secrezioni della specie competitrice. È risultato che, mentre gli individui della specie meno aggressiva preferivano il cibo marcato con il proprio odore, quelli della specie più aggressiva preferivano la fonte già individuata e segnalata dagli altri. (va.m.)

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