Argilla, primo motore della vita

L’argilla come primo motore della vita. Questo sembra essere il risultato raggiunto da un gruppo di ricercatori guidati da Jack Szostak dell’università statunitense di Harvard, insieme a M.M. Hanczyc e S.M. Fujikawa del Massachusetts General Hospital. Recenti scoperte hanno dimostrato che le argille favoriscono la creazione di Rna da semplici nucleotidi, le molecole fondamentali degli acidi nucleici. A partire da questi risultati, e riproducendo in laboratorio le condizioni fisico-chimiche che caratterizzavano la superficie terrestre circa 3,5 miliardi di anni fa, Szostak e i suoi colleghi, hanno verificato che i silicati che compongono le argille hanno la capacità di accelerare la formazione di piccole sacche di acidi grassi. In questo processo, piccoli pezzi di argilla legata a Rna possono finire all’interno delle vescicole, formando un prototipo di cellula. Non contenti di questo risultato, i ricercatori hanno cercato di creare per queste pseudo-cellule un modello plausibile di crescita e divisione, processi fondamentali della vita organica. Gli esperimenti hanno mostrato che in condizioni di acidità le vescicole si incorporano tra loro, dando origine a celle di maggiore dimensione. Queste sacche di acidi grassi, riempite con un colorante, sono state poi passate da filtri molto fini: le vescicole si sono divise in strutture più piccole sempre mantenendo il colorante al loro interno. C’è stata quindi una vera divisione, senza dispersione del contenuto interno alle cellule. Mancano ancora molti dettagli che possano dimostrare una relazione tra questi fenomeni e l’apparizione dei primi organismi viventi ma “La cosa importante è che tutto funziona”, come ha dichiarato Szostak che aggiunge “Abbiamo dimostrato come lo sviluppo e la divisione cellulare sono possibili in un sistema puramente fisico-chimico” e “Senza alcun dispositivo biochimico”. (p.d.a.)

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