Un Capodanno da incubo: è quello che passano milioni di animali che per sventura si trovano in città o nei pressi di centri abitati. Scoppi, lampi, boati, i “festosi” botti di fine anno scatenano il panico, portando anche alla morte. Tanti i cani e i gatti smarriti, fuggiti in preda al terrore e finiti chissà dove, spesso sotto un’auto. E anche gli animali selvatici che, vagando disorientati, vengono investiti, muoiono di infarto per il terrore o si schiantano contro alberi, muri o cavi elettrici: è accaduto lo scorso anno a Roma, con centinaia di storni trovati morti sull’asfalto la mattina del 1° di gennaio.
Quest’anno il nuovo sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha finalmente (oggi 30 dicembre) firmato l’ordinanza che vieta i botti a partire dalle 00.01 del 31 dicembre fino alle 24.00 del 6 gennaio, e speriamo sia di esempio per altri suoi omologhi in tutta Italia. Una iniziativa tardiva e che rischia di essere inefficace, in mancanza di controlli. Per chi passerà l’ultimo dell’anno in compagnia dei amici animali restano quindi validi i consigli della Lav per minimizzare il rischio di incidenti e vivere più serenamente il Capodanno.
Raramente ce ne rendiamo conto, ma anche gli animali selvatici risentono fortemente gli effetti dei botti. La reazione istintiva di fuggire ha spesso conseguenze letali, come appunto accaduto lo scorso anno gli storni di Roma. Purtroppo l’unico modo per prevenire lo stress dei botti negli animali selvatici è non farli, per cui la Lav auspica l’approvazione di regolamenti comunali validi tutto l’anno e rinnova a governo e parlamento la richiesta di una legge nazionale di divieto permanente. I singoli cittadini possono farsi portatori di questa istanza scrivendo al proprio Comune di residenza e indirizzando la richiesta all’Assessorato competente.
Nel frattempo, si può cercare di convincere quante più persone possibile ad astenersi da questa assurda tradizione. In caso contrario, possiamo aiutare gli animali a superare lo stress subito ed eventualmente soccorrere i feriti.
Possiamo cercare di limitare gli effetti successivi al disorientamento creato dal panico, che potrebbero determinare lo spostamento degli animali in zone a loro sconosciute: per facilitare il loro recupero post traumatico, favorendo anche il ricongiungimento delle famiglie disgregate dai botti, in particolare per quanto riguarda i volatili, possiamo lasciare a loro disposizione qualche ciotola di acqua fresca, dei semi, oppure le nostre tortine energetiche (qui la ricetta). Per i piccoli mammiferi che vivono nei parchi urbani, come ad esempio i ricci, possiamo lasciare a loro disposizione, oltre all’acqua, anche una ciotola rifornita di crocchette di piccole dimensioni.
Nel caso di animali selvatici feriti, è fondamentale chiedere immediatamente l’intervento del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) competente per territorio, rivolgendosi alla Polizia Provinciale oppure ai Carabinieri Forestali.
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