Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Gaslini e dell’Università di Genova ha fotografato, grazie a sofisticate tecniche di cristallografia, il punto di contatto tra una cellula killer del sistema immunitario e il suo bersaglio, una cellula infettata dal citomegalovirus, patogeno che causa infezioni potenzialmente letali. La notizia è stata pubblicata sulla Nature Immunology. Questo virus normalmente riesce a eludere l’attacco delle “sentinelle” dell’organismo. È riconosciuto infatti solo da un particolare gruppo di linfociti T, chiamati NK-CTL, presenti in alcuni individui caratterizzati da un particolare assetto genetico. A differenza delle altre cellule killer, i linfociti NK-CTL riconoscono la molecola HLA-E, una proteina che identifica alcuni “pezzi” del citomegalovirus, e riescono così a sconfiggere il virus. La scoperta sarà utile per evitare il rigetto del trapianto d’organo negli individui che possiedono queste particolari cellule immunitarie. Se infatti sono utili per difendersi meglio dal citomegalovirus, i linfociti NK-CTL possono provocare problemi in caso di trapianto perché riconoscono come estranee anche le cellule del donatore. (o.t.)
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