Bertrand Russel a fumetti

A. Doxiadis e C. H. Papadimitriou
Disegni di Alecos Papadatos e Annie di Donna
Logicomix
Guanda 2010, pp. 347, euro 23,00

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Assolutamente irresistibile: sono le parole che meglio definiscono la graphic novel sulla vita del grande Bernard Russell. Si tratta di un testo voluminoso, eppure si legge d’un fiato, perché una pagina tira l’altra ed è difficile smettere prima di arrivare alla fine. Raccontare con i fumetti le idee della logica e gli assiomi della matematica può sembrare un’impresa impossibile. Eppure gli autori ci sono riusciti egregiamente, e non mancano di svelarci le varie fasi del loro lavoro in felici intermezzi che, spezzando il racconto principale, ammiccano maliziosamente all’autoriferimento, un concetto chiave del dibattito tra logica e matematica al centro della trama principale.

Apostolos Doxiadis è un matematico che ha già all’attivo un romanzo incentrato sulla sua materia; Christos Papadimitriou insegna informatica all’Universitiy of California di Berkeley, mentre Alecos Papadotos e Annie di Donna sono una coppia di esperti in arti grafiche. Tutti insieme hanno dato vita a una narrazione seducente e istruttiva, in grado di divertire e catturare l’immaginazione, ma allo stesso tempo anche di offrirci una lezione esemplare di storia delle idee. E infatti la piacevolezza delle lettura nulla toglie al rigore della sapiente costruzione narrativa, che riproduce con puntualità avvenimenti e personaggi, restituendone un ritratto fedele nella fisionomia come nel carattere. 

Eroe e protagonista indiscusso è Bertrand Russell, che, come ci viene più volte ricordato, è stato un “centauro”, metà filosofo e metà matematico. In realtà leggendo scopriamo che oltre a essere stato filosofo e matematico, e anche logico, Russell, era soprattutto una personalità complessa, difficilmente riconducibile a una o più categorie ben definite, la cui vicenda umana e intellettuale s’intreccia profondamente con i movimenti intellettuali del suo tempo e gli eventi anche drammatici della storia. Merito della felice combinazione tra la penna di Doxiadis e Papadimirtriou e dei pennelli di Papadatos e di Donna è l’averci restituito un ritratto a tutto tondo di uno dei personaggi più significativi del secolo scorso, mettendo in evidenza i legami tra vita pubblica e vita privata, maturazione intellettuale e avventura esistenziale. Grazie alla felice combinazione tra testo e immagini e alla suggestione avvincente del fumetto, il lettore ha l’impressione di penetrare nel mondo intimo del protagonista, per condividerne sfide ed emozioni, dubbi e timori, sogni e aspirazioni. Così la matematica si riveste di passioni e la logica si fa strada nel regno della fantasia.

Chi poi volesse per un attimo sottrarsi al fascino delle immagini e approfondire le notizie sui concetti e i personaggi che compaiono nella narrazione può fare un salto alle ultime venti pagine che offrono delle brevi esposizioni sulle idee e le figure chiamate in causa nella narrazione. Ci viene qui spiegato con parole semplici che cos’è un assioma e chi era Leibniz, che tipo di evoluzioni  ha subito la logica e chi erano gli esponenti dell’intuizionismo. In realtà neppure in queste pagine gli autori hanno rinunciato alle immagini e all’incrocio dei riferimenti. Troviamo così ritratti e figure ironiche, e rimandi interni che aiutano a orientarsi nel panorama complessivo della logica e della matematica. Tuttavia, ci avvertono gli autori, per entrare nella storia non è affatto indispensabile addentrarsi nella selva dei concetti. I fumetti, che occupano lo spazio di sei capitoli più il finale e i vari intermezzi, sono tutto quanto ci occorre per entrare nel vivo dei dibattiti che hanno animato il secolo scorso e farci partecipare alla parabola esistenziale di uno dei suoi protagonisti.
 
Lo spunto da cui prende avvio la narrazione è l’invito che Bertrand Russell riceve da un’università americana a tenere una conferenza sul rapporto tra logica e vicende umane. E’ il 4 settembre 1939, e l’Inghilterra è appena entrata in guerra. All’ingresso delle aule universitarie Russell viene bloccato da un gruppo di pacifisti che vorrebbero indurlo a rinunciare alla sua lezione per prendere posizione contro la guerra. Il filosofo, che durante il primo conflitto mondiale era stato pacifista a oltranza, decide di tenere comunque la propria lezione, che si trasforma però in una rievocazione delle tappe salienti della sua vita. Attraverso il racconto in prima persona ci sentiamo cosi trasportati a Pembroke Lodge, magione nei parchi reali di Londra dove il futuro matematico trascorre la propria infanzia insieme ai nonni. Qui facciamo la conoscenza di Lord Jhon Russell, che fu un primo ministro, ma che nella nostra storia è soprattutto il sovrano assoluto di un’imponente biblioteca, e di Lady Jhon, responsabile dell’educazione puritana del nipote. Ed è sempre a Pembroke Lodge il piccolo Bertie fa il suo primo incontro con ciò che è destinato a diventare uno dei leit motiv della
sua esistenza: la follia.

L’infanzia trascorre tra misteri e segreti svelati, tra cui il più importante, quello di essere rimasto orfano e di aver perduto una sorellina. Al racconto dell’adolescenza seguono il viaggio in Europa e le prime vicende sentimentali. Il continente è lo scenario dell’incontro con Frege che è uno dei personaggi più riusciti e più stravaganti della graphic novel, e poi con Cantor, Hilbert ed altri giganti della matematica e della logica del primo Novecento, tutti rappresentati fedelmente e allo stesso tempo con estro.

Nel capitolo sui paradossi la famosa antinomia di Russell ci appare facile come un gioco da ragazzi. Ecco come ce lo spiega il suo autore: «Immaginate una città in cui vige una legge molto ferrea che impone a tutti gli adulti maschi di radersi quotidianamente. Ma non li obbliga a radersi da soli, e quelli che non lo fanno da soli devono andare dal barbiere. Chi rade il barbiere?» Si tratta, come si può notare di una riformulazione del famoso paradosso del mentitore: un cretese dice che tutti i cretesi mentono, ebbene sta mentendo o sta dicendo la verità? Naturalmente nel fumetto ci viene fornita anche la soluzione proposta da Russell, vi lascio la curiosità di scoprirla.      

Le pagine che seguono ci danno l’idea del travaglio esistenziale di chi, da filosofo, non può mai dare per scontato nulla e deve continuamente sopportare il tormento e la tensione del dubbio. Russell si proponeva un’impresa tutt’altro che facile: rifondare la matematica su basi logiche. Per realizzarla inizia un periodo d’intenso lavoro intellettuale, in cui arriva perfino a trasferirsi a casa dell’amico e collega Withehead. Ripercorriamo le tappe di un percorso tortuoso. Per fortuna le immagini ci vengono in aiuto, stimolando la fantasia e mettendo in campo piccoli trucchi mnemonici, come la lavagna a p. 195, dove vengono ricapitolati i momenti salienti del tragitto che ci siamo lasciati alle spalle. L’intento didattico è ben presente agli autori, eppure non balza mai in primo piano. Ciò che invece prevale è la vivacità del racconto, per cui ci troviamo ad assistere alle vicende come se le vivessimo in prima persona, o meglio, come se fossimo nei panni del protagonista e filtrassimo tutto attraverso la sua intelligenza e la sua sensibilità. Con ritmo incalzante siamo trascinati avanti, verso nuovi personaggi e nuove situazioni. Entra in scena Wittengstein, che ci viene presentato come un giovane animato da ferme convinzioni filosofiche, appassionato e tormentato come il maestro Russell, e tra loro inizia un animato duello intellettuale. Mentre assistiamo alle vicende della prima guerra mondiale, si approfondisce il taglio esistenziale del racconto. L’ultimo capitolo che precede il finale s’intitola, significativamente, “incompletezza”. Vi lascio indovinare il perché. Un piccolo suggerimento: ha a che fare con la matematica e con Gödel…

Un libro da consigliare a tutti, anche ai bambini. Suo pregio particolare è di rendere non solo accessibile ma perfino divertenti delle materie che solitamente vengono considerate ostiche: la matematica, la logica e la filosofia. 

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