Billion dollar malaria

I fondi a disposizione dei paesi in via di sviluppo per sconfiggere la malaria non sono mai stati così tanti. Un miliardo di dollari per l’esattezza, secondo quanto annuncia Mark Grabowsky del Fondo globale contro Aids, tubercolosi e malaria in un articolo su Nature. Che però mette in guardia: queste risorse vanno usate bene per non vanificare gli sforzi di debellare una malattia che ogni anno fa almeno un milione di vittime, soprattutto bambini, e conta circa 300 nuovi casi. Le risorse sono aumentate di dieci volte negli ultimi dieci anni, passando da 100 milioni di dollari a un miliardo. La cifra consentirebbe di raggiungere l’obiettivo previsto dalla partnership Rock Ball Malaria (composta da Global Fund, Banca mondiale e President’s Malaria Iniziative), cioè dimezzare il numero di morti entro il 2010. Non però senza un’assunzione di responsabilità da parte dei paesi sulle modalità di utilizzo dei fondi. Quattro i tipi di interventi da mettere in pratica: l’utilizzo di zanzariere trattate con insetticidi e la diffusione di questi ultimi anche nelle case, prevenzione per le donne in gravidanza e farmaci per curare la malattia. L’obiettivo è raggiungere l’80 per cento di diffusione di ognuno di questi interventi entro il 2010. Grazie al loro aumento, infatti, nel 2006 i ricoveri di bambini in ospedale erano diminuiti in un anno di più del 60 per cento in Etiopia, Rwuanda, Zanzibar e sulla costa del Kenya (qui il rapporto pubblicato recentemente dall’Oms.

Non è una sfida semplice, dice Grabowsky che, per aumentare la diffusione delle zanzariere, propone di distribuirle durante le massicce campagne di vaccinazione per polio e morbillo. Ciò ha permesso, per esempio, di far arrivare oltre due milioni di zanzariere l’anno scorso nel Mali. Nell’Africa Sub-sahariana ci sono venti nazioni dove per i bambini sono previste quattro visite per vaccinazione nel primo anno di vita, sfruttate però poco per la prevenzione della malaria. In Nigeria, dove la copertura del morbillo con vaccini tocca quota 70 per cento, la distribuzione delle zanzariere è inferiore al 10 per cento.

Ancor più difficile è poi aumentare la diffusione della terapia. Finora tutti gli approcci usati hanno fallito. Nel 2006 in 8 distretti in Sierra Leone la distribuzione delle zanzariere è stata integrata nei programmi di prevenzione esistenti, mentre i farmaci e il kit diagnostico venivano forniti gratis dai centri sanitari. Dopo un anno, l’80 per cento bambini e il 60 delle donne incinte dormiva sotto una zanzariera, ma solo il 4 per cento dei bambini riceveva il trattamento farmacologico. Colpa dell’estrema povertà, che impedisce di raggiungere le cliniche e di sottrarre tempo utile al lavoro. Meglio provare quindi, secondo Grabowsky, con la fornitura di farmaci alle farmacie private, la distribuzione sul territorio attraverso volontari locali oppure la fornitura di kit fai da te. Ai programmi di prevenzione e di distribuzione delle terapie si devono affiancare la sorveglianza delle strategie messe in campo e la valutazione degli effetti. “Senza un sistema di controllo, che ogni anno dovrebbe assorbire dieci milioni di dollari, i miliardi spesi per contrastare la malaria saranno gettati al vento”, conclude Grabowsky. (r.p.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here