Categorie: Società

Bimbi, manuale di difesa

Insegnare ai bambini a difendersi dagli abusi sessuali: questo l’obiettivo di un corso che inizierà il prossimo 3 dicembre a Roma. Le lezioni, tenute da due sessuologhe che da anni si interessano al problema e a cui si deve l’iniziativa, sono indirizzate a genitori e insegnanti. Infatti sono loro a notare per primi i comportamenti anomali nei bambini che sono stati oggetto di violenza, e a dover prendere delle decisioni. Ma in questo compito si trovano totalmente impreparati: come aiutare i piccoli senza farli sentire colpevoli, e senza spaventarli? Cosa fare per non lasciare questi bambini indifesi di fronte alle richieste sessuali degli adulti?

“L’idea di istituire questo corso – racconta Stefania Rialti, che ha organizzato il corso insieme a Loredana Petrone – ci è venuta in seguito alla quantità di richieste da parte di genitori e insegnanti, spesso nostri pazienti e spesso a loro volta vittime di abusi nel passato. Da tempo seguiamo la letteratura internazionale riguardo al problema della pedofilia e della protezione dei bambini: negli Stati Uniti, e in paesi europei come la Francia, l’Inghilterra, il Belgio e la Germania, da sei o sette anni è disponibile il materiale prodotto da polizia, scuole, case editrici per l’infanzia. Ma in Italia non c’è quasi nulla. Così abbiamo cominciato a raccogliere questa documentazione, e a preparare delle lezioni che abbiamo utilizzato con i nostri pazienti. La risposta è stata molto incoraggiante. Abbiamo avuto richieste da diverse scuole, e attualmente siamo in contatto con una casa editrice per la pubblicazione di un libro”.

Il corso, strutturato in otto lezioni a distanza di quindici giorni l’una dall’altra, affronterà problemi teorici e pratici: cosa si intende per abuso, cosa cambia nei comportamenti dei bambini violati e come riconoscere questi cambiamenti, come superare le barriere nel caso che l’abuso si verifichi all’interno della famiglia, come insegnare a bambini a proteggersi. “Dall’esempio statunitense abbiamo importato un certo pragmatismo, utile qui da noi dove il problema viene affrontato spesso in modo troppo emotivo. Così come si impara a nuotare, o a difendersi dagli incendi, si può imparare a gestire questo problema, educare i bambini in modo da riconoscere le cattive intenzioni di un adulto e sfuggire alle sue pretese, e saper aiutare nel modo migliore i bambini già vittime di un abuso. Una delle prime cose che un adulto deve saper fare è capire esattamente l’entità della violenza subìta da piccolo: per tornare all’esempio dell’incendio, deve saper valutare se basta buttare un secchio d’acqua o chiamare i vigili del fuoco”, dicono le organizzatrici del corso.

“Lo scopo principale del nostro progetto è di aiutare i genitori a sentirsi competenti in una materia che per troppo tempo in Italia è stata tabù, e che riempie le pagine dei giornali solo in occasione di tragici fatti di cronaca. Un effetto positivo di questo malcostume è che, in seguito all’ultimo caso del bambino seviziato e ucciso, l’esigenza di comprendere e combattere questo fenomeno viene finalmente sentita da molti. Pensi che per far fronte alla grande quantità di richieste abbiamo dovuto prevedere un corso parallelo a quello già programmato”.

Per ulteriori informazioni: tel. 06-8840973

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