Tecnologia

Blue Moon: Bezos (il patron di Amazon) ha pronto un lander lunare

Nella corsa alla riconquista della Luna rientra in modo spettacolare Jeff Bezos. Il 9 maggio il fondatore di Amazon e della compagnia spaziale Blue Origin (nonché l’uomo più ricco del mondo secondo Forbes) ha presentato durante una scenografica conferenza stampa il suo nuovo lander Blue Moon: sarà in grado di atterrare sulla Luna portando con sé anche un piccolo rover per l’esplorazione del nostro satellite. “È tempo di tornare sulla Luna”, ha ripetuto, “stavolta per restarci.

Blue Moon

Il nuovo lander Blue Moon, su cui la compagnia di Bezos stava lavorando già da anni, sarebbe pronto a partire per la Luna e sarebbe, parola di Bezos, “incredibile”.

Il veicolo spaziale è stato progettato per portare anche grossi carichi dal peso di diverse tonnellate sulla superficie lunare e persino di distribuirepacchi durante il viaggio. Un mezzo potente, che potrebbe essere utilizzato anche in vista di lunghe missioni e in grado di fare atterraggi di precisione sfruttando la tecnologia dell’apprendimento automatico. Uno strumento versatile, insomma, che riporterà l’essere umano (gli americani, in particolare) sulla Luna entro il 2024.

Colonie lunari

Ma Blue Origin non è l’unica compagnia ad aver investito sullo Spazio, e, anzi, a ben guardare ce ne sono altre che sembrano essere un passo avanti: la SpaceX di Elon Musk, per esempio, con i suoi razzi riutilizzabili, o la Virgin Galactic di Richard Branson che punta al turismo spaziale. Il progetto presentato da Bezos include certo il turismo spaziale, promettendo che non solo i super ricchi potranno permettersi un viaggetto andata e ritorno dal nostro satellite. Ma va oltre, puntando dritto alla quasi fantascientifica prospettiva della costruzione di grosse colonie umane sulla superficie della Luna. Che, è ovvio, Blue Moon contribuirà a realizzare, ponendo la prima pietra per lo sviluppo di un’infrastruttura permanente.

Club for the future

La Terra è un pianeta con risorse limitate, che stanno terminando e se l’umanità non vuole essere costretta a ridimensionarsi sarà necessario andare alla conquista dello Spazio, sostiene da tempo Bezos. E perché poi dovremmo rintanarci in confini? Se la popolazione umana raggiungesse la quota del trilione di individui ci sarebbero probabilmente mille Mozart o mille Einstein e “pensate a quanto incredibile e dinamica diventerà la nostra civiltà”.

Tutto questo non accadrà domani, il magnate di Amazon ne è ben consapevole. Si tratta di una visione multigenerazionale, e per ispirare i giovani e giovanissimi Bezos ha annunciato anche la creazione del Club for the future, un’organizzazione con focus su attività legate allo Spazio destinate, appunto, alle nuove generazioni.

via Wired.it

Credit immagine: blueorigin.com

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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