Bottone biologico anti-panico

Per annullare ansia e panico basta una molecola. Quella giusta l’ha identificata un gruppo di ricercatori tedeschi coordinati da Raine Rupprecht del Max Planck Institute of Psychiatry grazie a uno studio pubblicato su Science. Si chiama XBD173 ed è una molecola che ha la proprietà di legare (per questo detta ligando) la proteina 18kDa – che attraversa la membrana delle cellule – e di neutralizzare attacchi di ansia e panico senza indurre gli effetti negativi solitamente associati agli ansiolitici.

Secondo i risultati della ricerca, il ligando ha la proprietà di controllare l’azione del Gaba (acido acido γ-amminobutirrico), un neurotrasmettitore inibitorio – cioè una sostanza che rallenta la trasmissione nervosa – che controlla le emozioni ed è il bersaglio colpito da numerosi farmaci sedativi, ipnotici o miorilassanti. Influenzando rapidamente l’azione del Gaba, la molecola può alleviare in in fretta attacchi di ansia e panico.

Rainer Rupprecht e colleghi hanno inizialmente somministrato XBD173 a topi di laboratorio osservando la cessazione immediata dei comportamenti di panico indotti artificialmente, senza che i topi sviluppassero tolleranza o ogni altro effetto indesiderato. Una volta sperimentato sui topi, i ricercatori hanno provato la molecola su un gruppo di settanta volontari sani. L’azione della molecola è stata messa a confronto con quella esercitata da un placebo e quella di un farmaco a base di benzodiazepine durante attacchi di ansia indotti farmacologicamente.

Anche in questo caso, il trattamento con il ligando ha ottenuto risultati positivi, soprattutto la somministrazione non ha portato a effetti negativi come disturbi del sonno o irrequietezza riscontrati invece nel 57 per cento dei soggetti trattati con l’altro farmaco.

Molti dei trattamenti farmacologici in uso contengono sostanze come le benzodiazepine, che – dopo un uso cronico e prolungato nel tempo – spesso provocano effetti indesiderati, quali sedazione, sviluppo di una tolleranza o sintomi di astinenza. Inoltre i farmaci antidepressivi producono i loro effetti benefici solo dopo alcune settimane dall’inizio del trattamento. La ricerca tedesca invece ha mostrato che, grazie a XBD173, potrebbe essere possibile mettere a punto nuovi trattamenti ad azione rapida e senza effetti collaterali. (p.f.) 

Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1175055

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